Khelif, anche Don Patriciello contro la pugile algerina: "Ha la forza di un uomo, massacrerà Angela Carini"
"Dio non voglia domani succeda qualcosa ad Angela", afferma il prete di Caivano
Don Patriciello contro la pugile Imane Khelif, che affronterà l'italiana Angela Carini: "Ha la forza di un uomo. Ipocrisia da politicamente corretto"
Non si ferma la polemica sulla pugile Imane Khelif, che oggi affronterà l'italiana Angela Carini alle Olimpiadi 2024 per la categoria 66 kg. Va detto però che l'atleta algerina non è transessuale ma intersessuale, ovvero fin dalla nascita presentava caratteri sessuali secondari che non erano esclusivamente di genere maschile o femminile. Sulla questione si è espresso anche don Maurizio Patriciello, che ha denunciato una disparità a livello fisico tra le due atlete.
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"Domani, primo agosto, alle Olimpiadi si consumerà una grave ingiustizia nel silenzio generale. La nostra Angela Carini dovrà affrontare Imane Khelif e rischia di farsi molto male, perché l’avversaria ha la forza di un uomo. - ha detto il parroco di Caivano reso celebre per le sue battaglie contro la Camorra in una intervista al Corriere del Mezzogiorno - Dobbiamo difendere Angela, è assurdo che nessuno parli, né il Coni né i nostri politici. Salviamo Angela Carini dalla pugile trans: è nata uomo, è più forte di lei, la massacrerà".
Don Patriciello si difende poi preventivamente dalle possibili polemiche sulla sua presunta transfobia: "Qui l’ideologia e la religione non c’entrano nulla. Qui c’è un problema pratico che viene sottolineato da medici e sportivi onesti. La massa muscolare e la forza fisica che possiede quell’atleta non è paragonabile a quella di una donna".
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Il prete ritiene poi che il Comitato olimpico abbia ammesso Khelif solo "in nome di una ipocrisia del politicamente corretto. Eppure basterebbe leggere cosa ha dichiarato la pugile messicana che l’ha affrontata: 'Non ho mai avuto colpi così pesanti'. E basta vedere la sua faccia come era ridotta dopo il match".
"Dio non voglia domani succeda qualcosa ad Angela, - conclude don Patriciello - con quale coraggio i dirigenti sportivi delle Olimpiadi consentono questo? E le femministe perché non intervengono in difesa di una ragazza che rischia tanto? Io lancio un appello ad Angela Carini: domani non salire su quel ring. Capisco i sacrifici che hai fatto per arrivare alle Olimpiadi. Ma non rischiare la vita. Lascia perdere, sottraiti a questa follia".