La Juventus entra nel mercato negli NFT: ecco di cosa si tratta

Grazie ai "Non Fungible Tokens”, i bianconeri si aprono a nuove frontiere di business digitale

Sport
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La Juventus entra nel mercato degli NFT, sigla di “Non Fungible Tokens”, ovvero: token non fungibili.

Si tratta della nuova frontiere dell’economia digitale: è un tipo speciale di token crittografico che rappresenta qualcosa di unico. Gli NFT non sono reciprocamente intercambiabili, a differenza delle criptovalute, come bitcoin e molti token di rete o di utilità. 

L’esclusività degli NFT viene certificata grazie a una blockchain che li valida in modo simile a quanto avviene con le transazioni delle criptovalute. Proprio per questa caratteristica fiorisce il mercato del collezionismo, nel quale “la Juventus è da sempre protagonista, per i memorabili legati alla sua storia ultracentenaria, ma anche grazie ad iniziative più recenti, come le maglie speciali messe in vendita sullo store on line, sempre accolte con grande entusiasmo dai tifosi ed esaurite in poche ore di vendita”, come spiega la stessa società bianconera.

Il primo passo di questa nuova era del calcio-business avverrà il 27 giugno, quando Juventus e adidas presenteranno la maglia home 2021/2022, peraltro già vista in alcune occasioni, che sarà messa all’asta in una sua versione digitale 3D ad altissima definizione.

Il club torinese intende mettere a disposizione i suoi contenuti digitali attraverso un progetto di ampio respiro, che – dopo la partnership con Socios e la licenza con il fantacalcio di SoRare – prevederà anche collaborazioni con artisti e connessioni con esperienze nel modo reale.

Un’altra partnership significativa è quela con la californiana NFT Pro by Geer, che tiene in prima considerazione il limitato impatto ambientale nelle scelte tecnologiche su blockchain e utilizza Palm, un nuovo protocollo NFT sostenibile, costruito su Ethereum.