Malagò: "Vi dico tutta la verità su Khelif". Poi lancia un'altra frecciata ad Abodi

Il presidente del Coni: "Italia razzista? Non lo penso. Ma c'è una minoranza che ci fa vergognare moltissimo"

di redazione sport
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Coni, il presidente Malagò su Khelif, Abodi e il razzismo in Italia

Giovanni Malagò, nonostante le 40 medaglie conquistate dall'Italia alle Olimpiadi a Parigi (tra cui 12 d'oro), è ormai finito nel mirino del governo, diversi esponenti della maggioranza hanno espresso contrarietà a rinnovare il suo mandato come presidente del Coni, nonostante le imminenti olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 da organizzare. Malagò quindi da novembre, salvo clamorosi colpi di scena, dovrà abbandonare la prestigiosa poltrona. Per lui adesso si parla di un possibile nuovo incarico nel calcio: l'ipotesi è quella di metterlo al posto di Gabriele Gravina, l'attuale presidente che ha già annunciato l'intenzione di fare un passo indietro. Malagò però continua a sperare in una riconferma al Coni e lancia una nuova frecciata al ministro dello Sport Abodi.

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"Con il ministro - dice a Morning News su Canale5 - non c’è nulla da chiarire né da non chiarire. Sono rimasto particolarmente dispiaciuto per una affermazione fatta durante le Olimpiadi ma è stata una caduta di stile, spero non di sostanza". Abodi aveva definito concluso il mandato di Malagò. Il presidente del Coni affronta un altro tema particolarmente caldo, quello dell'imbrattamento del murale dedicato alla campionessa olimpica di volley Paola Egonu: "L’Italia un Paese razzista? Non lo penso, ma sicuramente - prosegue Malagò - c’è una minoranza attiva e rumorosa che ci fa vergognare moltissimo per quello che fa. Poco da dire, è una follia sotto ogni punto di vista".

Non poteva mancare un commento anche sulla discussa pugile algerina Imane Khelif: "Viviamo in un'epoca in cui ognuno legittimamente esprime le proprie opinioni su rumors e caratteristiche di questa persona senza tener conto degli aspetti tecnici e scientifici. Più persone, tra medici e scienziati, - prosegue Malagò - hanno visto i valori e conoscono i parametri per la partecipazione alle gare, li hanno reiterati e considerati giusti, e io mi fido dei soggetti preposti e competenti. Voglio anche ricordare - conclude - che questa atleta non è sbucata dal nulla, gareggia da 7-8 anni, ha fatto diversi Campionati del mondo e le Olimpiadi a Tokyo, dove ha perso. E i tre match che le sono valsi la medaglia d'oro li ha vinti ai punti".

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