Mihajlovic un anno fa la morte. La moglie Arianna: "I dottori dissero che.."

Arianna Mihajlovic: "Siniša lottava sempre. E io non gli ho mai detto che stava morendo"

di redazione sport
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Sinisa Mihajlovic (Lapresse)
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Arianna Mihajlovic: “Nell'ultimo mese i dottori mi dissero che Sinisa sarebbe morto, decidemmo di non dirglielo per non toglierli quel lumicino di speranza"

Arianna Mihajlovic, moglie di Sinisa, scomparso il 16 dicembre 2022 dopo una lunga battaglia contro la leucemia, ha rilasciato un'intervista toccante al Corsera. "Solo in quest’ultimo mese sto prendendo coscienza del fatto che mio marito non c’è più. I primi mesi, non capivo più nulla, stavo a Roma, dove mi ero stabilita quando i figli hanno iniziato le superiori, e avevo come la sensazione che Siniša fosse ancora vivo e stesse a Bologna ad allenare la squadra", le sue parole.

Mihajlovic aveva una leucemia cattiva, non aveva messo in conto che potesse morire? La moglie Arriana spiega: «No. Poi, certo, non sono stupida e la sua era una malattia importante, ma anche lui negava l’evidenza. Siniša non leggeva i referti, non guardava su Internet, voleva solo sapere quali cure fare. Ha sperato fino all’ultimo di guarire. Ha lottato come un leone, ha fatto cure allucinanti, due trapianti, una cura sperimentale tostissima…».

«Nell’ultimo mese, i medici mi hanno detto che sarebbe morto. Non sapevo se dirglielo. Mi sono confrontata con tutti e cinque i figli. Solo con loro, non l’ho detto a nessun altro, neanche a mia madre - racconta Arianna Mihajlovic al Corriere della Sera - Insieme, abbiamo deciso di non dirglielo, per non togliergli quel lumicino di speranza. D’altra parte, lui non ci ha mai chiesto se ce l’avrebbe fatta, ha sempre lottato perché era un uomo che non poteva accettare di morire. Infatti, una settimana prima di andarsene, ha detto: sono felice perché ho tutti voi e voglio invecchiare con tutti i figli e tanti nipoti. Mi sono sentita sprofondare. Gli ho detto: abbiamo già una nipotina, non sei felice? E lui: ne voglio tanti, ne voglio una tavolata piena. Quello è stato un momento durissimo".