Mikkel Honorè va a canestro con Laureus Italia. E consiglia: "Andrea Piccolo talento italiano per Giro-Tour de France del futuro"

Mikkel Honoré e Johnson Linton a canestro con Fondazione Laureus Italia e Arca Fondi SGR. Il ciclista danese e l'obiettivo "Milano-Sanremo". Intervista

Di Giordano Brega
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Mikkel Honorè, campione del ciclismo danese (foto Lapresse)
Sport

Mikkel Honorè va a canestro con Laureus Italia e nel 2023 obiettivo vittoria sulla strada: "Milano-Sanremo prima gara che voglio fare bene"

Mikkel Honoré non è solo un campione con la bicicletta, ma anche un fuoriclasse dal cuore grande sul fronte della solidarietà: in questi giorni il 26enne danese è stato testimonial - assieme all'ex Nba Johnson Linton - del progetto “SocialOsa Overlimits di Fondazione Laureus Italia e Arca Fondi SGR.

Per il corridore della EF nel frattempo sono gli ultimi giorni di riposo, perché tra poche ore si risale in bicicletta con una missione ben chiara: preparare la prossima stagione. Obiettivo vittoria e "la prima gara dove voglio tornare a far bene è la Milano-Sanremo", racconta ad Affaritaliani.it. Sognando Parigi 2024: "Voglio partecipare ai Giochi con la Danimarca". Sognando una medaglia olimpica.

Sul ciclismo azzurro, che spera di vedere Andrea Bagioli (il 24enne di Sondrio ha chiuso secondo l'ultimo Giro di Lombardia) e Filippo Ganna (secondo alla Sanremo e sesto alla Parigi Roubaix nel 2023) vincere qualche Classica monumento e cerca un nuovo profeta in grado di vestire maglia Rosa o gialla, dopo l'addio di Vincenzo Nibali, consiglia un nome nel medio periodo in ottica grandi corse a tappe (Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta): "Andrea Piccolo in futuro può fare molto bene"

Ecco l'intervista a Mikkel Honoré

Questo progetto parla di barriere superate. Tu quali hai dovuto abbattere per diventare un ciclista professionista ad alto livello?
"La prima barriera è stata quando sono uscito dalla Danimarca dove sono nato. A diciassette anni ho dovuto spostarmi in Belgio per allenarmi con una squadra locale, in un Paese dove c'è una grande cultura del ciclismo. E poi ogni giorno che devi massimizzare il tuo livello da atleta tra allenamenti, nutrizione, sonno, recupero... quella barriera la devi alzare per raggiungere i tuoi obiettivi"

Quali i sacrifici, le rinunce più grandi che hai fatto per arrivare ai tuoi livelli?
"Quando andavo a scuola, dalle elementari al liceo, ci sono tante cose che non puoi fare con i tuoi compagni. Come ad esempio le uscite di sera, perché il giorno dopo devi alzarti presto per andare in bicicletta. Questa non è una cosa che non sono contento di averla fatta perchè alla fine sono felice e orgoglioso di dove sono oggi. Vero, sono amicizie che ho perso per fare questo, ma alla fine... ne è valsa la pena"

Siamo alla vigilia di una nuova stagione nel ciclismo mondiale. Quali sono i tuoi obiettivi personali?
"Il primo obiettivo è tornare a vincere come ho fatto due anni fa. L'ultima è stata una stagione difficile tra infortuni e cadute. La prima gara dove voglio tornare a far bene è la Milano-Sanremo. E poi questo sarà l'anno dei Giochi Olimpici (a Parigi, ndr) e il mio obiettivo è di partecipare con la Danimarca"

Sognando magari una medaglia..
"Ovviamente sì. Il cliclismo non è uno degli eventi più importanti alle Olimpiadi perché abbiamo Tour de France, il Mondiale... Però per me i Giochi sono sempre stati una competizione molto particolare. Speciale"

Il ciclismo italiano sta cercando di tornare sui livelli del passato. Tu vedi qualche corridore che possa far sognare i tifosi nel breve o medio periodo?
"Vedo corridori forti. Ad esempio un giovane come Andrea Bagioli che è stato un mio compagno parecchi anni in Quick Step. Poi Filippo Ganna che è sempre lì. Entrambi hanno fatto dei podi tra Milano-Sanremo e Giro di Lombardia. E' mancata una vittoria di una grande gara, come Sonny Colbrelli che conquistò la Parigi-Roubaix, ma secondo me ci sono tante speranze per l'Italia"

E se dovessi indicare dei corridori italiani per le corse a tappe come Giro d'Italia, Tour de France o Vuelta?
"Ho un compagno, Andrea Piccolo che in futuro può fare molto bene nei grandi Giri. E' ancora giovane e deve trovare la sua strada, quando lo farà secondo me lui ha delle possibilità di fare bene"

LA VIDEO INTERVISTA AL CAMPIONE DEL CICLISMO MIKKEL HONORE'

 

 

Fondazione Laureus Italia e Arca Fondi SGR sostengono il progetto "Overlimits" di SocialOsa Basket Milano: Mikkel Honorè e Johnson Linton testimonial dell'iniziativa

 Fondazione Laureus Italia e Arca Fondi SGR collaborano a sostegno del progetto “SocialOsa Overlimits” di SocialOsa Basket Milano, rivolto a giovani affetti da disabilità cognitiva, con l’obiettivo di porre la pallacanestro al centro dei processi di abbattimento delle barriere sociali e culturali. L’evento, ospitato dal “PalaPavoni”, casa degli allenamenti degli Overlimits a Milano, ha visto anche la partecipazione di Mikkel Honoré, ciclista su strada danese, e Johnson Linton, cestista statunitense. 

Mikkel Honorè e Johnson Linton

Alla conferenza stampa sono intervenuti la Direttrice di Fondazione Laureus Italia Daria Braga, che ha affermato: «Avere al nostro fianco aziende virtuose e visionarie come Arca rappresenta un elemento indispensabile per consentire alla Fondazione di trasformare i propri valori in azioni concrete a sostegno delle realtà che operano sul territorio. Vedere oggi i dipendenti di Arca scendere in campo insieme ai ragazzi di SocialOsa Overlimits è stato per me motivo di orgoglio e ha mostrato a tutti, ancora una volta, quanto lo sport sia inclusione, gioia, condivisione e soprattutto un potentissimo strumento educativo che può aiutarci a “cambiare la vita”». Riccardo Ceretti, Responsabile Direzione Innovaction LAB - ARCA Fondi SGR ha aggiunto: «Siamo felici di essere scesi in campo accanto agli incredibili ragazzi del team OverLimits. La partnership tra ARCA Fondi SGR, Fondazione Laureus e Social OSA mira a promuovere i valori dell’inclusività, della diversità e delle pari opportunità. Questi valori sono da sempre parte integrante del nostro DNA: li traduciamo in iniziative concrete, come quella che ha raggiunto il suo apice nella giornata odierna e da essi ci lasciamo ispirare nello sviluppo di prodotti come Arca Social Leaders 30, il Fondo Comune dedicato agli investimenti nelle imprese più sensibili alle tematiche della sostenibilità sociale». Infine, il Presidente di SocialOsa Alessandro Airoldi ha concluso: «Gli Overlimits sono il risultato stupendo del nostro progetto di inclusione attraverso lo sport. Lo condividiamo con orgoglio e riconoscenza con Fondazione Laureus e Arca Fondi SGR».

Gli “Overlimits” insieme ai dipendenti di Arca sono scesi in campo per condividere un momento di gioco, scambio e crescita personale. Nell’abbraccio con high five di squadra sono stati racchiusi tutti i valori del progetto, mentre con l’aperitivo informale conclusivo si è brindato all’avvio della collaborazione del progetto “Overlimits”.


 

Il Progetto SocialOsa Overlimits nasce nel 2005 e attualmente coinvolge più di 25 ragazze e ragazzi tra i 15 e i 35 anni affetti da disabilità cognitive quali autismo, sindrome di down, ritardo mentale e altre patologie. L’obiettivo è avviarli alla pratica della pallacanestro, mettendo lo sport al centro dei processi di abbattimento delle barriere sociali e culturali, dello sviluppo delle abilità motorie di base e dell’aumento delle competenze comunicative. Il basket, così, diventa un’opportunità per stare insieme e socializzare, condividere momenti di serenità e divertimento, per imparare a fare squadra indipendentemente dalle proprie o altrui capacità. Non a caso, sul rettangolo da gioco questi giovani escono dalla dimensione della disabilità ed entrano in campo in veste di sportivi.

Fondazione Laureus già in occasione del Charity Program della Milano Marathon 2023 ha abbracciato il progetto di SocialOsa, destinando il ricavato della raccolta fondi ai ragazzi di “Overlimits”. L’obiettivo, infatti, è contribuire alla crescita dell’iniziativa e rafforzare ulteriormente il progetto, allargando questa opportunità sportiva ed educativa a un numero sempre crescente di giovani affetti da disabilità cognitiva.


 

FONDAZIONE LAUREUS SPORT FOR GOOD ITALIA

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo” affermò Nelson Mandela nel 2000 in occasione della prima edizione dei Laureus World Sports Awards a Montecarlo. Una frase semplice e potente, capace di emozionare ispirare il movimento Laureus. Dal 2005, Laureus Sport for Good Italia sviluppa e sostiene progetti rivolti a minori che vivono in realtà di deprivazione socio-economica, impiegando lo sport come strumento di educazione e inclusione, per accompagnare bambini e ragazzi nel loro percorso di crescita motoria, psicologica ed emozionale. La Fondazione, infatti, collabora con più di 70 realtà territoriali e coinvolge oltre 30 Ambassador, campioni dello sport e non solo, portando avanti nelle periferie delle città italiane attività di diverse pratiche sportive.