Monza si tiene la Formula 1 fino al 2031: la vittoria della passione (e di Domenicali) sul marketing

Liberty Media, impegnata nella trasformazione in "evento" di ogni Gp ha riconosciuto la forza della tradizione e dell'amore per l'auto

di redazione
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La Formula 1 resta a Monza, più per cuore che per denaro

L'annuncio dell'accordo tra Liberty Media, la società proprietaria della Formula 1, e l'Italia per il Gran Premio di Monza fino al 2031 era nell'aria, da tempo. Per essere precisi dal 1 settembre scorso, dalla vittoria di Charles Leclerc e della sua Ferrari con i tifosi ad invadere le pista ed una festa di popolo impensabile su tutti gli altri circuiti del mondo. L'inno di Mameli cantato a squarciagola, l'entusiasmo di decine di migliaia di innamorati della Rossa hanno pesato, e non poco secondo quanto risulta ad Affaritaliani, sul tavolo della trattativa.

I meriti di Stefano Domenicali

Se c'è un uomo a cui Monza ed i tifosi italiani devono oggi molto quello è Stefano Domenicali, l'amministratore delegato proprio di Formula 1. Da sempre l'ex team principal della Ferrari ha messo una pezza alle mancanze strutturali dell'autodromo di Monza ed oggi, fatta lo scorso inverno una prima parte rilevante dei lavori, ha fatto pesare proprio la forza della passione e della tradizione. Anche perché il sig. Domenicali conosce il Parco della Villa Reale e la pista come pochi, dato che vive proprio fuori dalle mura da anni ed anni. Insomma, è casa sua...

Non è mistero infatti che Liberty Media voglia trasformare le gare in veri e propri eventi vip per gente vip. Nelle tre gare americane (Austin, Miami, Las Vegas) oltre ai motori è tutto un via vai di attori di Hollywood e concerti di star internazionali. A questo vanno aggiunti poi ad esempio i circuiti in paesi emergenti (uno su tutti: Arabia Saudita) con capacità di budget illimitata.

Ecco, Monza e l'Italia non hanno nè i vip e nemmeno il portafoglio pieno, così si è messo sul tavolo quella che è il vero punto di forza: la tradizione. Tradizione che non è solo il fatto che l'Autodromo dentro al Parco è la pista più antica di tutto il Circus ma anche luogo di amore e passione come pochi altri, anzi, come nessun altro.

Fattori che gli americani hanno imparato ad apprezzare nei loro pochi anni alla guida della Formula 1 e che la festa dello scorso 1 settembre ha solo certificato come "irrinunciabile".

L'accordo, tra soldi e lavori

L'accordo prevede un canone di affitto annuo di 27 milioni di euro, meno di quanto versano nelle casse di Liberty altre piste. Non solo: l'impianto dovrà adeguarsi a quanto offerto altrove soprattutto in tema di Hospitality. Se quindi lo scorso anno sono stati sistemati pista e le vie d'accesso, con le migliorie ai tunnel di ingresso ed uscita dei tifosi, oggi la nuova sfida è alla costruzione di spazi più adeguati per i tifosi vip, per quelli che vogliono vivere in maniera esclusiva l'evento. Quindi nuova tribuna, nuove aree anche per le cucine e la ristorazione, nuovi parcheggi più agevoli.

A coprire le spese l'intervento del Governo e di Regione Lombardia, soldi, vien da dire, spesi bene dato che per una spesa di 27 mln per il canone ed altri 20 mln per i lavori l'introito per le casse della struttura e per tutto l'indotto sono molto superiori.

I conti finali del Gran Premio 2024 parlano chiaro: nella tre giorni a Monza sono transitate 300 mila persone per una spesa complessiva di oltre 140 milioni di euro, ricaduti soprattutto sull'area circostante la pista fino a Milano, dove trovare un albergo in quel weekend è pressoché impossibile.

Insomma, un affare, per tutti: tifosi, organizzatori, Formula 1.

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