Morte Vialli, Dino Baggio ha paura: “Doping c’è da sempre, Serve investigare"
L'ex centrocampista juventino: “Troppi calciatori stanno male. Gianluca è andato via troppo presto”
Morte Vialli, Dino Baggio: “Ho paura. Bisognerebbe investigare sulle sostanze che prendevamo”
La morte di Gianluca Vialli non smette di far parlare. E di sensibilizzare attorno a una problematica sommersa nel mondo dello sport, e non solo: l’assunzione di sostanze. A parlare, in un’intervista a Tv7, è stato Dino Baggio, 51 anni, compagno di squadra di Gianluca Vialli alla Juventus: sull’amico, scomparso 59enne lo scorso 6 gennaio a Londra a causa di un cancro al pancreas, l’ex centrocampista azzurro e - tra le altre - di Torino, Inter, Parma e Lazio e Blackburn, ha detto: “Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso in quei periodi, investigare. Non so se sia dovuto a questo ma il doping c’è sempre stato, bisogna vedere se certi integratori fanno bene oppure no”. E ancora: “Sta succedendo a troppi calciatori. Negli anni miei (anni ‘90, ndr) c’era il doping. Non prendevi robe strane, prendevi robe normali ma poi bisogna vedere se col tempo riesci a buttarle fuori o restano dentro. Poi tanti hanno parlato dell’erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano, che davano dei problemi...”.
Immancabile il ricordo di Vialli: “Era un uomo spogliatoio e aveva voglia di far crescere i giovani. Ero in squadra con lui quando avevo 21 anni e spendeva sempre una parola buona nei nostri riguardi. È andato via troppo presto dalle nostre vite. Ho paura anch’io”.