Raiola, addio all'agente non unico responsabile della crisi del sistema calcio

Nel pallone tanti preferiscono al marketing la passione e le lacrime di Criscito, dopo il rigore fallito nel derby, e Nicola, della Salernitana, mister salvezza

L'opinione di Pietro Mancini
(Fonte immagine: La Presse) 
Sport
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Raiola, è giusta la commozione per l’addio del ricco agente, che non è il solo responsabile della crisi del sistema-calcio

Fuoriclasse come Ibrahimovic e Nedved, campioni come Pogba, gioiellini come Haaland, ma anche Balotelli e Donnarumma, calciatori, che sarebbero potuti arrivare lontanissimo, o forse no, in ogni caso, oggi, sono molto più ricchi (anche) per l’abilità di Mino Raiola nelle trattative con i club.

A Ibra, nel lontano 2003, l’omone di Nocera Inferiore disse: “Se diventi il migliore top-player del mondo, poi arriverà tutto il resto, ma se insegui solo il denaro, allora non otterrai mai niente, capisci, Zlatan? Pensaci su e poi mi fai sapere, ma se vuoi lavorare con me, devi fare come dico io”. Come? “Dovrai vendere tutte le tue macchine, tutti i tuoi orologi e cominciare ad allenarti tre volte più duramente, perché adesso la tua statistica fa schifo". 

Comprensibile, dunque, il dolore dei familiari e di Verratti che, anche grazie a Raiola, è passato dal centrocampo del Pescara di Zeman alla regia dello stellare PSG, applaudito, da 10 anni, dal Parco dei Principi di Parigi, guidando il club miliardario di Neymar e Messi, con Donnarumma e Icardi, anche loro straricchi, ma non felici, in panchina.

Chapeau, dunque, alla star degli agenti, ma noi continuiamo, con tanti appassionati, a preferire il calcio di “mister-salvezza”, Davide Nicola, ex Toro, che, se riuscirà a far restare la Salernitana in A, compirà un’impresa più epica di quella del 2016/17 con il Crotone. E ad applaudire Carletto Ancelotti, primo tecnico italiano a trionfare nei 5 maggiori campionati europei.

Se Raiola ha cambiato il calcio, giocando, molto bene, tre carte (marketing, relazioni con i campioni e i dirigenti, le polemiche) a noi continua a commuovere l’attaccamento  alla maglia e ai tifosi, che ha spinto Mimmo Criscito, campano come Mino, a scoppiare in lacrime, dopo il rigore sbagliato nel derby con la Samp. E tutti i giocatori del Genoa si sono stretti intorno al capitano, abbracciato anche dai blucerchiati e dall'arbitro Maresca.

E comunque non è solo Raiola il responsabile della crisi del calcio. Basta pensare che de Laurentiis ha cacciato Ancelotti per sostituirlo con il modesto Gattuso e che la Roma sta lottando per giocare la prossima Conference League, pur avendo garantito a Mourinho uno stipendione da 7 milioni di euro netti per 3 stagioni. 

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