Romelu Lukaku:"Grazie a Inter e Conte, ma voglio fare la storia del Chelsea"

"In Italia ho imparato quello che mi era mancato nella mia prima esperienza a Stamford Bridge. Mi ispiro a Didier Drogba"

Lukaku contrastato da Chiellini in Italia-Belgio, partita che ha portato gli azzurri al successo di Euro 2020
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Romelu Lukaku dichiara il suo amore per il Chelsea: “L’Inter mi ha migliorato molto, ma in questo club che voglio fare la storia”

Romelu Lukaku, ex centravanti dell’Inter, spiega i motivi del suo trasferimento al Chelsea, dove cercherà di avere quel successo che gli era sfuggito in occasione della sua prima esperienza londinese: “Quando mi sono trasferito in Italia, lo vedevo come la scelta migliore in quel momento della mia vita. C’erano dei dubbi, tuttavia, derivanti sulle mie prestazioni con l’Everton, i rigori sbagliati, o le occasioni fallite con il Manchester United e il Chelsea. In Italia, sotto la guida di Antonio Conte, ho imparato quello che mi mancava per superare quei limiti. Quando abbiamo vinto lo scudetto mi si leggevano le emozioni in faccia”, ha detto a Sky Sports UK.

Tuttavia, Lukaku ha sempre avuto in mente il ritorno al Chelsea, anche perché da piccolo era tifoso dei Blues in particolare di Didier Drogba: “Gli ho parlato qualche giorni fa e abbiamo discusso della prima esperienza al Chelsea e dei miglioramenti che ho fatto da allora. È importante continuare a migliorare, con la stessa fame. Didier è un vincente da ogni punto di vista e io voglio ripercorrere le sue orme nel Chelsea”.

In occasione della prima esperienza al Chelsea, il belga aveva solo 18 anni. Lasciare Stamford Bridge non è stato facile, ma gli è servito per crescere: “Sì, è stato difficile proprio perché sono sempre stato un tifoso del Chelsea, ma mi ha anche dato la motivazione per lavorare duramente e superare gli alti e bassi. Sono migliorato molto da allora. In particolare, ho imparato a giocare meglio con le spalle alla porta, una cosa che non fa tanto parte delle mie caratteristiche naturali: io preferisco correre negli spazi e sfidare gli avversari. In questo modo, però, non solo ho segnato di più, ma ho imparato anche a fornire più assist ai miei compagni. Ora vedo il calcio da una prospettiva completamente diversa e osservo con grande attenzione i movimenti di tutti i giocatori. La settimana scorsa ho guardato la registrazione delle ultime 7/8 partite del Chelsea, per capire meglio quello che Tuchel vuole da noi”.