Salernitana, a rischio la Serie A senza un acquirente entro fine anno

Il presidente della Federcalcio non ammette sconti. In caso di esclusione sarebbero cancellati tutti i risultati dei campani nel girone d’andata

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Caso Salernitana, Gravina: "Niente sconti. Non abbiamo assunto nessuna delibera" 

La Salernitana rischia di retrocedere in B. "Niente sconti": così Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha detto senza mezzi termini al termine di un consiglio federale durante il quale ha dovuto ribadire con fermezza il rispetto delle regole: nessun accanimento, bensì la logica conseguenza di mesi durante i quali "chi poteva risolvere il problema non lo ha fatto".

E pazienza se il rischio è quello di passare alla storia come l'uomo che ha tolto la Serie A a una piazza che la meriterebbe - e l'ha meritata sul campo - per passione ed entusiasmo, "io non mando la federazione al massacro. Spero non accada, ma senza elementi oggettivi al 31 dicembre la Salernitana è fuori dalla Serie A.

"La proroga non è contemplata". Si è parlato soprattutto di questo nella riunione odierna con le componenti del calcio: la richiesta della Lega Serie A di una "posticipazione" che avrebbe tenuto in linea di galleggiamento il club campano fino al termine della stagione. Ma i termini del trust, stipulato al photofinish, sono piuttosto chiari. E Gravina lo ha ribadito, limitandosi a elencare in consiglio i vari passaggi che hanno caratterizzato la vicenda dopo la promozione in A ottenuta dall'ex patron Lotito (il quale, in quel momento, ha abbandonato la sala del consiglio per ovvie ragioni di opportunità). 

"Non abbiamo assunto nessuna delibera - ha spiegato Gravina in conferenza - Non era necessario perché ho letto il contenuto di un atto notarile. La richiesta della Serie A? Ha espresso una posizione, che non era all'unanimità, e oggi non c'è stata votazione e discussione". E la Serie A, in caso di esclusione, dovesse andare avanti con sole 19 squadre? "E' un problema che mi pongo - dice il presidente - ma bisogna essere credibili. Abbiamo tolto le multiproprietà e abbiamo anche dei ricorsi. Se una società sana come la Salernitana non ha offerte c'è un problema, ma non è il mio".

Perché le varie manifestazioni d'interesse arrivate ai trustee in questi mesi non sono state prese in considerazione? C'è davvero la volontà di cedere il club? E a quale prezzo? Domande che restano aperte, ma il tempo stringe: mancano 10 giorni al gong. Sempre il numero uno del calcio italiano, ha annunciato che "per il caso Salernitana o per altri casi futuri valutiamo la possibilità di una partenza dal campionato professionistico di base", ovvero dalla Serie C, "ma questo eventualmente lo deciderà il consiglio federale". Quel che è certo, è che "la città di Salerno merita rispetto. Faccio una scommessa: sono certo che in dieci giorni la Salernitana troverà un acquirente".

Udinese in campo ma senza la Salernitana, rischio di sconfitta a tavolino 

Si può dire che Udinese-Salernitana si sia conclusa senza mai cominciare. Trascorsi i 45 minuti dall'orario del calcio d'inizio (18.30), l'arbitro Camplone ha rispedito tutti a casa dopo aver constatato l'assenza della formazione ospite. La Salernitana, come è noto, non era partita alla volta del Friuli a seguito delle positività al Covid riscontrate nel gruppo squadra, in ottemperanza alle disposizioni dell'Asl territoriale.

Dal momento però che la Lega aveva stabilito che l'incontro avrebbe dovuto comunque disputarsi (il numero di giocatori positivi non è stato giudicato sufficiente per giustificare un rinvio), il team bianconero e la terna arbitrale si sono presentati in campo attenendosi al regolamento. Ora sarà il giudice sportivo ad assegnare d'ufficio la vittoria per 3-0 ai bianconeri, mentre resta da vedere se il club campano presenterà ricorso come fece il Napoli lo scorso anno quando, per analoghe motivazioni, non si presentò a Torino per affrontare la Juventus.

"La Lega giustamente non ha rinviato la partita e noi siamo tenuti a presentarci in ossequio al regolamento - ha spiegato Pierpaolo Marino - Una decisione corretta perchè la Lega ha il dovere di tutelare il campionato perchè si svolga regolarmente e le partite non vengano rinviate per una positività".

La vicenda era iniziata nella giornata di ieri con l'Asl di Salerno che, preso atto dei contagi avvenuti all'interno del gruppo squadra granata, aveva vietato la partenza per Udine con il volo di linea previsto in serata. La Lega si era poi pronunciata stabilendo il regolare svolgimento dell'incontro, fatto che aveva conseguentemente spinto la Salernitana (una volta effettuato un nuovo giro di tamponi rapidi e molecolari) a prenotare un volo charter per la questa mattina. Ma anche in questo caso è arrivato il diniego da parte dell'ente sanitario, avendo oltretutto riscontrato il "mancato rigoroso rispetto delle procedure del gruppo squadra".

A quel punto, con l'intera squadra in isolamento fiduciario, era chiaro che la Salernitana non sarebbe giunta all'appuntamento delle 18.30 contro l'Udinese e che l'incontro non si sarebbe giocato. "Volevamo partire ma se c'è un'autorità che ti impedisce di andare, cosa si fa? Ora dobbiamo stare tutti in quarantena", si è giustificato il dg dei campani, Angelo Fabiani. Il club del presidente Pozzo, dal canto suo, si è attenuto fino all'ultimo al regolamento di gara, diramando anche la formazione ufficiale. Una volta ufficializzata la mancata disputa del match, titolari e riserve hanno avviato una partitella in famiglia prima del definitivo rompete le righe.