Scherma, corsa alla presidenza della federazione mondiale: Usmanov in pole position

Sabato a Tashkent, in Uzbekistan, si svolgeranno le elezioni per la presidenza della Federazione Internazionale della Scherma. Super favorito per il vertice della FIE è il presidente uscente Usmanov. Candidatura di bandiera per lo svedese Otto Drakenberg.

di redazione
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Usmanov favorito nella corsa alla presidenza della federazione di scherma

La scherma internazionale aspetta di conoscere il prossimo presidente. Super favorito è Alisher Usmanov, presidente in carica e filantropo russo di origine uzbeka. A contendere il posto, con una candidatura di testimonianza, sarà Otto Drakenberg, dirigente ed ex schermidore svedese. Sabato, a Tashkent, non ci sarà in palio una medaglia d’oro, ma il futuro di uno sport che mira a consolidare il proprio ruolo di prestigio nel panorama olimpico.

Rafforzare i rapporti tra la Federazione Internazionale di Scherma (FIE) e il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) è stato uno degli obiettivi principali del presidente uscente e ricandidato Alisher Usmanov. Considerato una figura centrale della scherma mondiale, ha ricoperto il ruolo di Presidente della Federazione ininterrottamente dal 2008, con la sola parentesi della sospensione volontaria, annunciata a seguito delle sanzioni nei suoi confronti per l’invasione russa in Ucraina del 2022.
Durante il suo lungo mandato, Usmanov ha dato un contributo allo sviluppo globale del movimento schermistico, raggiungendo traguardi strategici importanti, come l’introduzione di un programma completo con dodici eventi validi per le medaglie ai Giochi Olimpici. Usmanov ha, inoltre, effettuato una serie di donazioni nello sport attraverso la Fondazione Internazionale di Beneficenza per il Futuro della Scherma da lui fondata nel 2005.

A supportare la candidatura dell’imprenditore uzbeko c'è anche il Presidente della Federscherma italiana, Paolo Azzi, che in una recente intervista a Pianeta Scherma ha dichiarato: “Voteremo per Usmanov perché non siamo interessati a sostenere una candidatura puramente simbolica, né a seguire una politica di contrapposizione che, data la situazione attuale, rischierebbe di isolarci e renderci irrilevanti.”
Il contendente di Usmanov per la presidenza FIE non è sconosciuto al mondo della scherma. Otto Drakenberg, infatti, ha iniziato a praticare la scherma nel 1971 e nel 2017, è stato eletto come Presidente della Federazione svedese di scherma. Drakenberg si propone come una "voce alternativa", definendosi il “candidato involontario”, che tuttavia non sembra poter mettere in discussione la leadership consolidata di Usmanov.

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Il prossimo quadriennio sarà cruciale per il futuro della scherma. “Preferiamo lavorare per assicurare che l’Italia schermistica sia rappresentata all’interno della FIE in misura adeguata alla sua rilevanza – ha infatti aggiunto Azzi - certi come siamo di poter dare un contributo importante al governo della scherma mondiale, pronti al dialogo e alla collaborazione, ma sempre con la schiena dritta e fedeli ai nostri principi. Per il nostro sport sta per aprirsi una fase molto delicata: a livello CIO, tra pochi mesi, non potremo più contare sulla presenza al vertice di un Presidente schermidore; dopo Los Angeles, l’intero assetto degli sport olimpici sarà rimesso in discussione e la scherma sarà chiamata a difendere il suo spazio dalla pressione di nuove discipline mediaticamente ed economicamente forti. Con queste prospettive, il lavoro del prossimo quadriennio sarà fondamentale”. L’esito delle elezioni di sabato non determinerà quindi solo la leadership della Federazione, ma avrà un impatto decisivo sulle scelte strategiche che guideranno lo sviluppo e la crescita della scherma nei prossimi anni.

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