Sinner dopo il caso steroidi: "Notti insonni. Disparità di trattamento? Dipende dalla propria posizione..."

Il numero uno al mondo in un'intervista a Espn dopo il caso della positività allo steroide che lo ha travolto

di redazione sport
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Sinner sulle disparità di trattamento dopo la positività al Clostebol: "Dipende anche dalla posizione in cui ti trovi"

"È stata una lunga storia dall’inizio non sapevo se potessi continuare a giocare. L’unico motivo per cui ho potuto giocare è che fin dall’inizio sapevano esattamente da dove era entrata quella sostanza nel mio corpo. Noi abbiamo detto subito la verità, e loro si sono fidati della nostra storia e hanno visto anche la quantità che avevo nel corpo, che è meno di un miliardesimo di grammo, che è molto molto basso". Lo ha detto Jannik Sinner, tennista numero uno al mondo, in una lunga intervista a Espn.

"So che giocare è stato molto difficile in questa situazione - ha detto ancora l'altoatesino -, ma nella mia mente sapevo di non aver fatto nulla di sbagliato. Gli errori possono capitare, sfortunatamente è stata dura, ma può succedere e ora ovviamente sono molto sollevato dal risultato". "Io e il mio team sappiamo come è andata esattamente e adesso penso anche tutti voi, quindi sono semplicemente felice di essere qui, non vedo l’ora di giocare di nuovo e poi vedremo come va", ha concluso Sinner.

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"Ha avuto un impatto (il caso di positività al Clostebol, ndr) perché ero spesso malato, non sentivo molta energia in campo, penso che si sia visto questo a Wimbledon, per esempio, ho passato notti insonni pensando a questo, alcuni problemi fisici forse legati a questo. Ci sono stati momenti molto difficili in campo, non mi sentivo me stesso, non ero felice, ma adesso voglio solo voltare pagina, non sto dicendo che tutto sarà ok da subito, ma spero di tornare a sentirmi felice in campo", continua.

Sinner: "Disparità di trattamento? Dipende anche dalla posizione in cui ti trovi"

"Dipende anche dalla posizione in cui ti trovi, di certo nella mia posizione ho la capacità di prendere persone qualificate, ovviamente per un’altra persona può essere diverso. Ma ripeto ancora una volta il motivo per cui ho giocato è che sapevamo esattamente come il Clostebol fosse entrato nel mio corpo e da dove.

Il processo è stato molto lungo e con il tempo senti un peso maggiore, la grande attesa per la fine, l’arrivo dei risultati, non è stato un periodo facile, ma ora sono felice", ha concluso Jannik Sinner, rispondendo alle domande di Espn sulle critiche che sono arrivate da parte di alcuni colleghi che hanno denunciato disparità di trattamento.