Sinner, Panatta-Bertolucci: telefonata show tra Jannik e l'allevamento di oche

Jannik Sinner re all'Australian Open 2024, la spettacolare telefonata tra Adriano Panatta e Paolo Bertolucci dopo la vittoria del tennista italiano

di redazione sport
Paolo Bertolucci e Adriano Panatta (foto Ipa)
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Sinner, Panatta-Bertolucci: telefonata show tra Jannik e l'allevamento di oche

Il trionfo di Jannik Sinner all'Australian Open è stato commentato da Adriano Panatta e Paolo Bertolucci in una telefonata by Fandango su Spotify. I due indimenticabili campioni del tennis italiano (vincitori della Coppa Davis nel 1976 con Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli) come sempre hanno dato spettacolo con Bertolucci che verso la fine della chiacchierata ha spiegato: "Io tra pochi minuti devo andare a controllare le oche". Panatta ci ha subito scherzato su: "Ma tu pulisci anche le cacchine delle oche?". E Bertolucci: "No, quelle no, le lascio lì che fanno bene". Panatta attacca: "Ma tu le allevi e poi le mangi anche le oche?". Bertolucci: "Certo sempre". E Panatta: "Ma sei proprio una m...".

Jannik Sinner trionfa all'Australian Open 2024, la telefonata tra Adriano Panatta e Paolo Bertolucci

Paolo Bertolucci: “Ci sei o stai brindando? Io ho fatto un urlo che poche volte nella vita. Troppo bello, troppo godurioso e poi portata a casa così, sotto 2-0, partendo male, poi piano piano lo ha agganciato. Primi due set l’altro ha giocato a livelli che ha sfiorato la perfezione, però il ragazzo piano piano, e alla fine è diventato a chi ha più attributi e da quel punto di vista lì in tanti si fanno male giocando con lui”.

Adriano Panatta: "Disamina completamente sbagliata. Ora ve lo spiego io. Il russo si è messo a giocare contro la sua natura, questo lo ha detto anche tu ieri devo dire… l’unica cosa giusta che hai detto in 15 giorni, anticipando, aggredendo, non dando tempo. Sinner ha bisogno di quel decimo di secondo per spostarsi e prendersi la mira, quando deve giocare un po’ di istinto diventa meno forte. Se adesso dicessi la mitica frase: “Non ho mai avuto il minimo dubbio”, non era proprio così però ero convinto che lui avesse molte chance per tornare e vincere il match. Primo perché non credevo che Medvedev potesse continuare con quel ritmo per due ore e mezza, tre. E infatti poi si è visto e Sinner ha avuto più tempo per tornare in palla. Però detto questo, io quando ho visto entrare in campo Sinner, avevo vicino Anna, mia moglie, ho detto: ‘Non ha la stessa faccia che aveva con Djokovic”, era quasi di cattivo umore, lui quando entra è sempre sereno, non è mai così, me l’ha fatto vedere anche un po’ più umano.

Paolo Bertolucci:  "Anche lui oggi  il braccio scorreva un po' meno, i piedi erano un po' meno reattivi, però poi quando si tratta di metterla sul braccio di ferro e meglio che gli altri si scansino. Alla fine veramente imbarazzante. L'altro era proprio... non ne ne aveva più, lui ha tirato cinque o sei dritti in corsa, una roba pazzesca e anche l'ultimo game che sembrava 'Oddio adesso un attimo di paura, di tentennamento, 30-30', ha tirato giù due frigoriferi pazzeschi, fenomenale". Grande, grande, grande".

Adriano Panatta: "Lui è un grande campione, non so se raggiungerà mai i 24 di Djokovic, ma vincerà tanti trofei e rimarrà nella storia del tennis mondiale". 

Paolo Bertolucci:  "Questa è la prima grandissima giornata, dopo la Coppa Davis, individuale, ma ce ne saranno tante. E riuscirà a fermare l'Italia come nei grandi match di calcio":

Adriano Panatta: "Lui è un grande prodotto di esportazione del nostro Paese perché è un bravo ragazzo, intelligente, modesto, sereno quando parla con la stampa”.

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