Sinner vince la Coppa Davis, la profezia di Panatta: meglio di Nostradamus
Sinner e l'Italia vincono la Coppa Davis: Jannik devastante con De Minaur. Adriano Panatta profetico... sapeva già tutto
Sinner e l'Italia vincono la Coppa Davis. Panatta e la profezia su Jannik
Matteo Arnaldi batte Alexei Popyrin dopo una maratona di tre set incertissimi e consegna l'1-0 agli azzurri. Match point. L'Italia intera sente il profumo che arriva dall'insalatiera: la Coppa Davis è a un passo, però serve ancora un punto.
Sinner deve battere De Minaur: alzi la mano chi ha pensato che Jannik potesse non vincere contro il numero uno australiano? Difficile crederlo: il fuoriclasse azzurro, numero 4 del mondo, non era solo un gradino sopra al rivale, ma lo aveva battuto sempre. Ogni volta (cinque per l'esattezza) che si erano incrociati. Vero però che la Davis a volte fa storia a sè. Vero pure che la scaramanzia... Chi non ha avuto mezzo dubbio che potesse accadere qualcosa di clamoroso è stato Adriano Panatta. Nel collegamento su Rai2 dallo studio, tra la vittoria di Arnaldi e il pre-partita di Sinner ha fatto una profezia sulla vittoria certa di Sinner. Meglio di Nostradamus. Vediamo le sue parole.
"Ma Jannik è due categorie al di sopra Alex de Minaur – le parole di Panatta pochi minuti prima che Sinner inizi la partita che avrebbe consegnato la seconda Coppa Davis all'Italia -. Per perdere dovrebbe giocare tre categorie al di sotto del suo tennis… non è possibile. E poi Jannik è in piena forma… è giovane e ha 22 anni, non penso proprio sia stanco per il doppio (quello contro la Serbia, vinto da lui e Sonego contro Djokovic Kecmanovic, ndr). Insomma, dovrebbe succedere solo un cataclisma".
Sinner, la profezia di Panatta sulla sfida di Coppa Davis tra Jannik e De Minaur
Sinner e l'Italia vincono la Coppa Davis 47 anni dopo la squadra di Panatta. Il ricordo di Adriano
Dopo la 'profezia', Sinner batte De Minaur e l'Italia conquista la Coppa Davis. Secondo trionfo 47 anni dopo quello della squadra che vedeva i 4 moschiettieri in campo: lo stesso Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. Con Nicola Pietrangeli capitano. "Posso dirlo? Mi sono tolto un pensiero. Adesso chiameranno loro…", ha detto scherzando Panatta dagli stadi Rai commentando il trionfo azzurro di Sinner leader dell'Italia di Volandri con al suo fianco Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti. Poi sottolinea: "Per me Jannik è il numero uno, un campione e secondo resterà un tennista di vertice ancora per molto tempo. Però (sorride e scherza, ndr) ho un po' d'invidia nei loro confronti… sono anche giovani".
Adriano Panatta ricorda la sua Italia, quella che vinse nel 1976 in Cile (dopo aver battuto Australia al Foro Italico e prima il Regno Unito sull'erba di Wimbledon). Quella squadra che raggiunse la finale altre tre volte (nel ’77 contro l’Australia, nel ’79 contro gli USA e nell’80 contro la Cecoslovacchia). «Un pensiero lo rivolgo ai miei compagni di 47 anni fa e al capitano Nicola Pietrangeli, per me è stato un privilegio aver fatto parte di questa squadra, ancora oggi tutti ci ’circondanò con tanto affetto, e auguro a questi ragazzi che tra 47 anni anche loro vengano ricordati così. Sono felice per loro, questa cosa rimarrà loro per tutta la vita, questa emozione di vincere la Coppa Davis. Ora auguro loro di vincerla ancora, ma la prima volta non si scorda più».
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