Sport: il sesso porta al successo, ma va rispettata una condizione
Muhammad Ali e Pelè si astenevano, Ronaldinho no. Che cosa dice la scienza?
Sesso e sport, un rapporto contrastato fin dall' antichità
Il rapporto sessuale e la prestazione sportiva hanno sempre avuto una relazione contrastata fin dall’antichità. Quante volte le prestazioni in calo di qualche campione venivano attribuite alla nuova fiamma che, immancabilmente, veniva e viene tuttora messa nel mirino della tifoseria. Solo i senior si potrebbero ricordare le “chiacchiere” sulla Dama Bianca dell’indimenticabile campione di ciclismo Fausto Coppi o le peripezie amorose di un altro grande del calcio come il brasiliano Ronaldinho o ancora, ai giorni nostri, il nostro tennista Matteo Berrettini incappato in una stagione sfortunata ritenuta dai fans di responsabilità della nuova fidanzata Melissa Satta.
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Muhammad Ali, il famoso pugile, nelle sei settimane prima del match non faceva sesso per non perdere energia. Per contro sono tanti gli atleti che hanno dichiarato di non aver mai avuto problemi ad avere rapporti sessuali prima delle gare. E persino uno studio di un marchio sportivo di scarpe come Brooks Running, condotto su podisti e corridori, ha evidenziato che persino, dopo una relazione, si gareggiava meglio.
Sesso e sport, cosa dice la scienza?
Dal punto di vista scientifico l’attività sessuale potrebbe essere considerata come un'attività fisica. L’esercizio può comportare un dispendio di circa 100 calorie o 4-6 MET (unità metaboliche che prendono come unità il consumo energetico di un soggetto a riposo, quindi 6 Il MET equivale a sei volte il consumo di energia rispetto a quando si è a riposo). E il sesso coinvolge anche la frequenza cardiaca (tra 90 e 130 battiti al minuto) con picchi fino a 170 battiti. Fare all’amore migliora l’appetito e la stessa funzione sessuale. Quindi la si puo’ considerare come una forma di attività fisica che apporta benefici alla salute e al benessere. Già nell’antica Grecia o nell’Urbe romana si pensava che astenersi dal sesso permettesse al corpo di non perdere testosterone, mantenendo forza e aggressività. Ma all’epoca si parlava di gladiatori e combattenti che avevavo bisogni di essere violenti e quello non era un vero e proprio sport.
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Sesso e sport, opinioni contrastanti
Comunque in questo campo le opinioni si sprecano ma cosa ci dice la scienza? L’evidenza scientifica conferma l’esistenza di un’alterazione fisiologica che diminuisce la capacità competitiva dovuta all’aver avuto rapporti sessuali. Ma le risposte negli studi non sono conclusive per quanto riguarda i parametri fisiologici, metabolici o psicologici che potrebbero influenzare (positivamente o negativamente) lo sport dopo aver fatto sesso. Diversi studi invece studi dimostrano che l’attività sessuale prima della competizione non è direttamente correlata alla forza o alla prestazione di resistenza aerobica. Quello che sembra importante è l’intervallo di tempo tra l'atto sessuale e la competizione: può essere negativo se è inferiore alle 2 ore. Se invece si tiene un tempo limite di 10 ore si potrebbe persino avere un effetto positivo. Quello che è certo è che se l’attività sessuale è unita ad alcol o tabacco, si potrebbero avere effetti negativi. Correlato a questo assunto vi è la perdita del sonno, un altro elemento peggiorativo delle prestazioni.
Sesso e sport, persino il grande Pelè si asteneva
Alla fine però, come diceva il grande giocatore Pelè (che preferiva astenersi) alcuni giocatori hanno bisogno di fare sesso per rilassarsi, altri non ne sono influenzati, è una decisione personale. Il problema non sta nelle relazioni, ma nel riposo prima della partita o della competizione, fatto che non è uguale per tutti i giocatori. E’ pur vero che gli atleti sono giovani, ovviamente, molto attivi. Un esempio di questo è sempre stato riscontrato nei villaggi delle Olimpiadi. Dai Giochi di Barcellona del 1992, gli organizzatori hanno fornito preservativi a tutte le delegazioni: 70.000 preservativi sono stati distribuiti a Sydney nel 2000, 100.000 a Pechino 2008 e 150.000 a Londra 2012.
Ai Mondiali del Brasile del 2014 gli allenatori confermavano di aver permesso ai propri giocatori di avere rapporti sessuali il giorno prima della partita . Il segreto è riuscire ad avere tra le 10 e le 12 ore di riposo prima di gareggiare per evitare l’impatto negativo. Ultimo aspetto è quello del rapporto in una relazione stabile che non implica un cambiamento nella routine, mentre se è sporadico, in contesti insoliti e fuori dalla routine dell'atleta, potrebbe avere un effetto negativo. In conclusione un po’ di sesso con il proprio partner dieci ore prima dell’evento sembra essere un buon viatico per il successo sportivo.