Un fondo americano vuole il Genoa, i tifosi chiedono "trasparenza" a Preziosi

Nell'operazione sarebbe coinvolto anche Mirabelli (ex Milan e Inter), ma dalla società rossoblu non c'è alcuna conferma

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Il Genoa potrebbe essere l’ennesima squadra italiana a passare in mani straniere: un fondo americano è interessato alla società rossoblu, i cui tifosi aspettano segnali da parte del Presidente Enrico Preziosi

Il campionato di Serie A è iniziato in salita per il Genoa, che all’esordio è stato sconfitto per 4-0 dai campioni in carica dell’Inter. Fuori dal campo, l’apprensione dei tifosi rossoblu riguarda le insistenti voci sul forte interesse da parte di un fondo americano, che avrebbe già portato a termine un’approfondita due diligence a cavallo di ferragosto. 

Dopo Milan, Inter, Roma, Parma, Fiorentina, Bologna, Venezia e diversi altri club di serie minori, anche il Grifone potrebbe quindi passare in mani straniere. Sarebbe certamente una svolta epocale per una squadra che porta un nome inglese – in omaggio ai fondatori britannici – ma che è la più antica del calcio italiano.

Dal 2003 la proprietà del club genovese è nelle mani di Enrico Preziosi, imprenditore che non sempre ha avuto rapporti distesi con la tifoseria. Da tempo si parla della sua intenzione di vendere il Genoa, ma sulla trattativa con gli americani il Presidente si trincera dietro un “no comment”.

La squadra è in silenzio stampa e nessuna dichiarazione è stata fatta nemmeno a proposito del presunto coinvolgimento nell’operazione di Massimiliano Mirabelli, ex dirigente di Inter e Milan, del quale ha riferito il sito dell’emittente ligure Primocanale.

Il silenzio della società sta turbando i tifosi, i cui Club organizzati hanno scritto a Preziosi una lettera aperta dai toni molto duri: "Non vogliamo entrare nel merito di una partita persa da almeno un mese, senza la possibilità o volontà di una programmazione negli acquisti di mercato. Giustifichiamo i giocatori e l'allenatore, chiedendo comunque a loro il massimo impegno, anche e soprattutto nelle difficoltà. Ci rivolgiamo alla Società e soprattutto a chi ricopre la carica di proprietario e Presidente, chiedendo fin d'ora massima trasparenza e di dimostrare, non più solo a parole, di costruire squadre competitive, perché siano dei Grifoni in campo, e non pie speranze di numeri con segno positivo nei bilanci disastrati. Abbiamo compreso la Sua mancanza di genoanità, ma non meritiamo di finire come altre squadre di calcio, alcune da Lei stesso gestite".