Vialli, il ricordo struggente di Mauro: "L'ultima volta mi disse che..."

Il più grande rimpianto di Vialli? "Non essere diventato il presidente della Sampdoria". Il ricordo di Massimo Mauro

di redazione sport
Gianluca Vialli
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Gianluca Vialli, il ricordo dell'amico fraterno Massimo Mauro

E' passato quasi un anno dalla morte di Gianluca Vialli (6 gennaio 2023) a causa del tumore al pancreas e il suo grande amico Massimo Mauro - con cui nel 2003 creò la Fondazione che raccoglie soldi da destinare alla ricerca sulla SLA e alla prevenzione e cura del cancro - racconta a La Stampa gli ultimi momenti vissuti insieme all'amico: "Massimo è tardi, devi andare a prendere l'aereo", "Luca mi fermo ancora un po'". "No, vai". "Va bene, passo il Natale a casa con i ragazzi e torno a trovarti", "No, Massimo. Io e te non ci vedremo più". 

E' il 23 dicembre 2022. Al Royal Marsden Hospital si sta spegnendo la vita di Luca Vialli che muore la sera del 5 gennaio.  «Mi aveva chiamato la moglie Cathryn, "Massimo vieni a Londra". Soffriva moltissimo Luca, aveva dieci minuti di lucidità, poi doveva ricorrere alla morfina - spiega Massimo Mauro a La Stampa - Gli ho dato un bacio, me ne sono andato e ho chiamato subito Mancini. L'ho rivisto nella bara, l'abbiamo portata io, Mancio, i fratelli di Luca e Nando, il suo amico storico di Cremona. Suonavano la Canzone del sole di Battisti e un pezzo di Morricone, li aveva scelti lui».

Qual è stato il rimpianto di Vialli? «Non essere diventato il presidente della Samp. Me l'ha confessato prima di morire. Aveva solo due amori, la Samp e la Juve. E non potendo diventare presidente della Juve... Lei non sa quanti no ha detto per rispetto alla sua storia». 

Massimo Mauro ne racconta uno. «No a 4 miliardi e mezzo per tre anni: glieli dava il Parma. Sacchi direttore tecnico e Luca allenatore. Ci ha dormito su una notte a Londra e poi me l'ha detto. Avevo fatto un'ambasciata per Sacchi, toccò a me avvertirlo del rifiuti di Luca».

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