Stoltenberg promette caccia a Kiev: “Ora importa solo che l’Ucraina vinca”
Il segretario della Nato accoglie le richieste di Zelensky ed è pronto a inviare armi all'Ucraina. Sull'ingresso nell'Alleanza invece, perplessità condivise.
Jen Stoltenberg propende per inviare caccia in Ucraina: “La priorità è che si affermi come nazione sovrana e indipendente”
Il segreteria generale della Nato Stoltenberg, secondo quanto riporta Dpa, ha tutta l’intenzione di proseguire la discussione sull’invio di armi – di caccia in particolare – in aiuto dell’Ucraina. Questo è quel che fa sapere il segretario Nato dopo l’incontro di giovedì con Zelensky, che ha fatto presente quanto il suo Paese abbia bisogno di più armi, tra cui anche caccia e sistemi di difesa aerea. Stoltenberg è d’accordo ad “accontentare” le richieste di Kiev, ribadendo a margine della riunione del gruppo Ramstein che: "La cosa più importante ora è che l'Ucraina vinca", questo è il focus principale della Nato ora, dare sostegno militare contro le ingerenze di Mosca.
Il segretario Stoltenberg sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato: “Sì, ma con calma…”
Tra le dichiarazioni di Stoltenberg, come riporta anche Spiegel, non è mancato il riferimento al processo di adesione del paese guidato da Zelensky, che si potrebbe sintetizzare con “Sì, con riserva”. Se da un lato infatti il segreterio Nato rassicura che tutti i membri dell’Alleanza siano d’accordo sull’ingresso dell’Ucraina, dall’altro però chiarisce la precondizione necessaria per cui si possa compiere, cioè vincere contro Mosca, "perché se l'Ucraina non si afferma come nazione sovrana e indipendente in Europa, allora non ha senso discutere di adesione".
Questa dichiarazione ad alcuni – come Dpa - suona come un velato “diétro frònt” perché esclude l’ingresso nella Nato durante la guerra. Alla posizione avanzata da Stoltenberg si sono accodati altre voci, come quella del segretario della Difesa degli Usa Lloyd Austin: "L'Ucraina ha bisogno di munizioni e ha bisogno della nostra protezione soprattutto per difendere le sue infrastrutture". Anche il ministro tedesco della Difesa Pistorius è intervenuto su Zdf in proposito: "La porta è un po' aperta, ma questo non è il momento di decidere" sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato. "Prima di tutto dobbiamo respingere questo conflitto, questo attacco, e poi nella nuova era, questo passo deve essere soppesato con attenzione". Il ministro invita a decidere "con mente fredda e cuore caldo, non viceversa".
La situazione attuale tra Ucraina e Russia
Intanto dal fronte giungono nuovi aggiornamenti. Kiev è stata attaccata via aerea dopo 25 giorni dall’ultima volta. Lo ha fatto sapere su Telegram il capo dell'amministrazione militare di Kiev, Serhiy Popko, dopo che l'allarme aereo è risuonato nella notte sulla città e in altre regioni ucraine. "Secondo le prime informazioni, l'aggressore moscovita ha probabilmente utilizzato un nuovo lotto di droni iraniani Shahed. Durante l'avvicinamento alla capitale, sono stati rilevati e abbattuti circa 8 bersagli nemici" e "non ci sono vittime o danni" nella capitale, ha concluso Popko.
La Russia, dal fronte nemico, compie un clamoroso autogol, lo ha riferito il consigliere della presidenza ucraina: “Il cane si è morso la coda: perseguendo la distruzione dell'Ucraina, la Russia potrebbe autodistruggersi", scrive su Twitter Mykhailo Podolyak dopo il bombardamento accidentale russo nella città di Belgorod, al confine con l'Ucraina. "Non si può consentire che le forze unite di ucraini e alleati, con tecnologie avanzate e standard Nato, perdano contro l'inutile esercito sovietico corrotto", ha concluso il consigliere di Zelensky. L'ordigno, sganciato da un cacciabombardiere Su-34 di Mosca, ha causato danni e un cratere largo 20 metri. Il bilancio dei feriti è salito a tre, riferisce il governatore della regione al confine con l'Ucraina, Vyacheslav Gladkov, citato dalla Tass, che in un primo momento aveva parlato di due feriti.