Strage di Erba, i legali di Olindo e Rosa ricorrono in Cassazione: "Gravi vizi nella sentenza"

La difesa punta a una nuova revisione della sentenza di ergastolo: "Violato il diritto a un giusto processo"

di redazione
Rosa Bazzi e Olindo Romano
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La difesa di Olindo e Rosa si rivolge alla Cassazione

I legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno presentato ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d’Appello di Brescia, che lo scorso luglio ha respinto l’istanza di revisione della sentenza di ergastolo per la strage di Erba.

L’avvocato Fabio Schembri, a capo del collegio difensivo, ha illustrato i punti critici della sentenza, definendola gravemente viziata. "Sembra evidente la pluralità di argomenti sottostanti alla duplicità di vizi che si devolvono", si legge nel documento depositato. La difesa parla di "mancanza totale di motivazione", "illogicità manifesta" e "contraddizioni rispetto alle richieste dell’istanza di revisione".

"Violato il diritto a un giusto processo"

Il ricorso accusa i giudici della Corte d’Appello di aver agito in violazione del diritto dei condannati a un processo equo. Secondo i legali, sarebbero state ignorate le due fasi previste per un procedimento di revisione: una prima fase dedicata alla verifica sommaria dell’ammissibilità delle nuove prove e una seconda per l’analisi dettagliata delle stesse nel contraddittorio tra le parti.

"La Corte d’Appello, anziché limitarsi a una delibazione preliminare degli elementi offerti, ha anticipato impropriamente il giudizio di merito, violando il diritto al contraddittorio e le garanzie previste dall’articolo 111 della Costituzione", sostengono i legali.

"Nuove prove ignorate senza giusto esame"

Nel corposo ricorso, composto da oltre cento pagine, la difesa critica l’approccio adottato dai giudici bresciani, che avrebbero bocciato le presunte nuove prove senza procedere con la dovuta assunzione delle stesse. Questo, secondo i legali, avrebbe impedito una valutazione imparziale e garantista, compromettendo il diritto alla difesa dei due imputati.

La richiesta dei difensori è chiara: l’annullamento della decisione della Corte d’Appello e una nuova revisione del processo. "Confidiamo che la Suprema Corte possa accogliere le nostre argomentazioni, supportate da una copiosa giurisprudenza", ha dichiarato l’avvocato Schembri.


Uno spiraglio per la revisione?

Il ricorso in Cassazione rappresenta un nuovo capitolo nella lunga vicenda giudiziaria che coinvolge Olindo Romano e Rosa Bazzi. La coppia, condannata in via definitiva per il massacro del dicembre 2006, continua a professarsi innocente, sperando che le nuove prove presentate possano finalmente ribaltare una sentenza che ha segnato la storia giudiziaria italiana.

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