Natale e Capodanno 2024, il boom delle vacanze di lusso in Italia

Al via le vacanze invernali con alcuni dati già certi: meno turisti ma più ricchi. E gli operatori del settore festeggiano

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Boom del turismo di lusso, la tendenza del Natale 2024

Meno turisti, meno italiani, più stranieri e più lusso: totale, i conti del turismo di queste vacanze di Natale 2024 chiudono con un complessivo segno positivo per gli incassi del settore frutto però di una tendenza già vista nel recente passato ma che sembra diventare sempre più decisa e profonda.

I numeri

I dati delle previsioni sono noti da tempo. Il turismo piace e a poco servono da freno gli aumenti dei prezzi di aerei, treni e delle strutture (compresi i relativi servizi). Le presenze complessive fanno segnare un calo attorno all'1% dovuto soprattutto ad una discesa del mercato interno. Gli italiani quindi si sposteranno per il Natale, tornando dai parenti, ma se si parla di viaggio vero e proprio la situazione cambia, per una questione prevalentemente economica.

I vacanzieri saranno 16,8 milioni, 7 dei quali provenienti dall'estero, con un giro da'affari secondo Federalberghi, di più di 15 miliardi di euro.

Domina il lusso a 5 stelle

C'è però un fatto, una tendenza di queste vacanze: la forbice tra i cosiddetti "alto spendenti" e "basso spendenti" si allarga. E l'offerta si adegua a questo nuovo modello. Tradotto: chi non ha problemi di soldi è disposto a spendere cifre che di fatto sono fuori mercato, cifre che però tengono alla larga la massa, la maggioranza soprattutto degli italiani.

Nelle grandi città ad esempio trovare un posto nelle strutture a 5 stelle è di fatto impossibile, malgrado i prezzi delle stanze siano abbondantemente sopra il mille euro a notte. Non è un caso che ad esempio a Roma, Milano, Firenze e Venezia le grandi società hanno in previsione aperture di strutture (150 nei prossimi 3 anni gli hotel 5 stelle che verranno aperti da nord a sude) che, come ad esempio capiterà nella Capitale, arriveranno a prezzi "base" da 2600 euro/notte.

Lo stesso dicasi per la montagna. Lungo le alpi, dal Piemonte al Friuli, malgrado gli aumenti di alberghi come dei prezzi degli impianti di risalita, trionfano i "ricchi", sempre più stranieri che stanno scoprendo la montagna abbandonando quell'idea del turismo limitato alle grandi città d'arte.

E non crediate che si possa sperare in qualche offerta dell'ultim'ora per quel poco che non è stato venduto. La scelta delle strutture di lusso è: mai svendere, piuttosto si tiene la stanza vuota.

Il concetto quindi è chiaro, ed è vantaggioso per tutto il comparto del settore; dall'agente di viaggio all'albergatore, dal ristorante alla compagnia aerea si preferisce una famiglia in grado di spendere 20 mila euro che 5 famiglie da 4 mila l'una. I margini sono migliori soprattutto con problemi di gestione ridotti allo zero.

Che fine fa il ceto medio?

È la domanda che da tempo si stanno facendo un po' tutti. Ovvio che alla base ci sia una banale questione economica ma alla fine una soluzione la si dovrà trovare. Le scelte per chi non ha grandi risorse a disposizione sono differenti: si comincia da scegliere una località più economia e meno prestigiosa, passando poi per una riduzione dei giorni (addio alla classica "settimana bianca", al suo posto meglio una meno costosa 4 notti) per finire con la rinuncia vera e propria: meglio restare a casa, concedendosi una cena al ristorante o un "saldo" di gennaio.

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