Cronache dal mercato dell'arte
Fran Bull pubblica un nuovo libro d'arte e rinnova l'archivio
Scegli il tuo titolo. Così Fran Bull, una delle icone della cultura americana degli ultimi anni, star alla 57esima Biennale di Venezia con Stations, mostra personale di installazioni, ha chiamato il suo ultimo libro di arte e poesia, pubblicato da Damiani Editore di Bologna. Newyorkese, protagonista prima del foto realismo poi, a partire dagli anni '80, dell'espressionismo astratto, Fran Bull ha unito spesso alla sua attività nell'arte visiva quella di scrittrice, soprattutto di poesie. In questo suo ultimo libro, come ha scritto il critico Elizabeth Michelman, per la rivista ArtScope, il ruolo primario spetta alla voce, al centro sia della poesia sia delle illustrazioni che completano il libro.
Del resto, aggiunge Michelman: "Non c'è da sorprendersi, visto che Fran ha anche una formazione di cantante classica". L'opera comprende 19 poesie e 54 immagini che si mescolano perfettamente tra loro. Sia le parole che le immagini rivelano "questa storia che racconto a me stessa/abbellita, curata/il racconto più vero/dei vivi/che sembra/che non sia mai successo/affatto".
Le fatiche letterarie non hanno però distratto l'artista americana dal suo lavoro nell'arte visiva. Proprio in questo periodo, sta revisionando l'archivio della sua opera omnia, ricco tra disegni, tele, sculture, installazioni e grafiche di oltre 1.200 pezzi catalogati. L'obbiettivo è rendere le schede consultabili dal pubblico in modo più semplice e chiaro. Un'iniziativa che appare particolarmente meritoria in questo contesto storico in cui gli archivi di diversi pittori sono oggetto di contestazioni. Per restare all'Italia, dopo il clamoroso caso "Dadamaino" di cui Cronache dal mondo dell'arte si è già occupata, sono almeno tre le situazioni critiche. In due casi si tratta di contrasti tra gli eredi di artisti scomparsi e i critici/galleristi di riferimento. Polemiche che tolgono certezze al mercato. Nel terzo caso, invece, l'archivio di uno dei più famosi autori italiani degli anni '70 è accusato di eccessiva leggerezza. Ecco perchè l'impegnativo lavoro di revisione che Fran Bull sta attuando, ha il vantaggio di tranquillizzare i collezionisti che di fronte a una catalogazione così accurata si sentono al riparo da future brutte sorprese.