Lo sguardo libero

L’eroico popolo iraniano abbandonato dalle democrazie del mondo

Di Ernesto Vergani

Il regime totalitario, teocratico e anacronistico degli “ayatollah” non può fermare il desiderio di democrazia e libertà

Il coraggio delle donne che si tagliano i capelli e bruciano gli hijab

Quasi 350 morti e 15mila arresti. Già cinque condanne alla pena di morte. A due mesi dalla morte di Masha, la ragazza iraniana morta per non portare correttamente il velo, è ormai una valanga inarrestabile la protesta dei cittadini della ex Persia, in particolare studenti, ragazzini e donne, che si tagliano i capelli come in segno di lutto e si baciano pubblicamente, per contestare il regime degli ayatollah, totalitario, teocratico e anacronistico.

Dal G20 di Bali ci si aspettava una condanna netta della dittatura di Teheran. Malgrado il mondo sia alle prese con la guerra, cui ha dato il via il 24 febbraio scorso  Vladimir Putin con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con il conseguente aumento del costo dell’energia e delle materie prime, l’inflazione alle stelle e il rischio recessione, il mondo degli Stati democratici non può ignorare la voglia di libertà e il desiderio di democrazia degli iraniani. Dalle persone su Internet alla stampa alla politica, periodicamente si dia risalto, si accompagni e si appoggi  la protesta dell’eroico popolo dell'Iran.