Lo sguardo libero

La crisi del cdx alle Regionali sarde? Il potere è una valanga, ma non vuota

Di Ernesto Vergani

Gli italiani chiedono trasparenza e l’essere “ossequienti alle leggi”, così come vogliono "obbedire al governo" (parole di Pericle tra virgolette)

Non basta fare spoils system e gestire pragmaticamente l’amministrazione

Nel testa a testa alla Regionali sarde, che vinca Paolo Truzzu (centro-destra) o Laura Todde (candidata per M5S, di cui è deputata e Pd) - sostanzialmente alla pari in questo momento con l’ex sindaco di Cagliari (Truzzu) in leggero vantaggio - il risultato, deve far riflettere, più che il centro-sinistra (se vuole vincere  ovvio serve un’alleanza larga), soprattutto il centro-destra.

È evidente che l’impresa di Giorgia Meloni, che ha portato FdI dal 4% del 2018 al circa il 30% di inizio 2024 e a diventare lei stessa prima donna premier della Repubblica, con questo voto sia a un punto di svolta. Più rischiosi possono essere gli effetti circa Matteo Salvini, già da tempo in difficoltà, col suo partito, la Lega, passata dal 17% del 2018% all’8/9% di inizio 2024. Antonio Tajani, neoeletto segretario di FI, ha il vantaggio di essere appena stato incoronato alla guida del partito fondato da Silvio Berlusconi.

Una spiegazione probabile e che, nell’epoca della comunicazione politica di massa (una sorta di ambito torbido in cui tutti dicono tutto e il contrario di tutto), basti fare spoil system e gestire l’amministrazione in modo pragmatico, convinti che il potere logori chi non ce l’ha, per citare l’aforisma di Giulio Andreotti.

Se certamente è difficile, sia esprimere un’idea originale di Paese, sia comunicare quanto di buono si faccia, gli italiani non perdonano la mancanza di trasparenza e l’impressione del non essere “ossequenti alle leggi”, così come vogliono "essere obbedienti al governo" (quelle tra virgolette sono parole di Pericle). Per questo è importante che in futuro la colazione guidata da Giorgia Meloni coinvolga solo personaggi su cui non ci siano dubbi di nessun genere, ex condannati, riciclati e via dicendo.

Ed ecco un passaggio del discorso di Pericle (nell’Atene del V secolo è stato detto tutto e una volta per sempre sulla democrazia): “Noi che serenamente trattiamo i nostri affari privati, quando si tratta degli interessi pubblici abbiamo un’incredibile paura di scendere nell’illegalità: siamo obbedienti a quanti si succedono al governo, ossequienti alle leggi e tra esse in modo speciale a quelle che sono a tutela di chi subisce ingiustizia e a quelle che, pur non trovandosi scritte in alcuna tavola, portano per universale consenso il disonore a chi non le rispetta.”