Lo sguardo libero
Non si dimentichino i giovani di Hong Kong che lottano per la democrazia
Il leader cinese Xi Jinping è l’uomo che assomma in sè più potere al mondo
Era il 9 giugno, sono passati quasi quattro mesi, quando è iniziata la protesta di Hong Kong contro il Governo di Pechino, che vorrebbe introdurre l’estradizione in Cina per alcuni reati, minando l’autonomia della ex colonia britannica e inducendo il sospetto di voler estendere tale istituzione anche ai dissidenti e agli oppositori politici.
Di settimana in settimana, sono i giovani a scendere in piazza con spirito eroico. Ieri, nel giorno del 70esimo anniversario della nascita della Repubblica popolare cinese, un poliziotto ha sparato a bruciapelo a un 18enne, ferendolo gravemente. Non bisognerebbe stancarsi di stare dalla parte di questi giovani, istruiti, poliglotti, tecnologicamente evoluti, che lottano e rischiano la vita per i valori più alti e insostituibili raggiunti dalla Civiltà: la democrazia e la libertà.
Nel discorso celebrativo dei 70 anni, ha parlato l’uomo che assomma in sè più potere al mondo: Xi Jinping, presidente della Repubblica e capo dello Stato, segretario generale del Partito (unico) comunista cinese (PCC), capo della Commissione militare centrale (ossia dell’esercito). Per giunta, a seguito della riforma costituzionale e dell’ abolizione del limite dei due mandati quinquiennali (2018), Xi potrà mantenere tale incarico a tempo indeterminato eguagliando il fondatore Mao.
Per essere sostenitori dei giovani di Hong Kong – malgrado la Realpolitik - è bene ricordare che la Cina è una dittatura comunista. Perdura il partito unico; non c’è liberta di espressione e le minoranze etniche e religiose, come quelle dello Xinjiang (mussulmani) e del Tibet (buddisti) sono oggetto di persecuzione e annientamento culturale. È la seconda economia del mondo e si accinge a diventare la prima. Vige l’economia di mercato di Stato, un mostro che ha come obiettivo la propria sopravvivenza, realizzata tramite un’ aggressiva politica espansionistica industriale e commerciale nei confronti dell’estero. In uno scenario apocalittico e fantascientifico, alcuni arrivano a immaginare e temere la dittatura della Cina sul pianeta (qualcosa di simile paventa Silvio Berlusconi). Ma mai arrendersi! Nessun popolo, neppure i cinesi, al pari di tutti i cittadini di Hong Kong, sono indegni della democrazia, e prima o poi anch’essi la otterranno.