Politicamente scorretto

Coronavirus, limitare le vacanza estive per evitare la seconda ondata

Non ci è permesso di farci travolgere dal desiderio di evasione, di svago, di ferie. Il Luna park Italia per quest'anno deve essere chiuso

Del Covid 19 si conosce poco, ci ripetono i virologi di tutto il mondo.
Un virus altamente contagioso che sta provocando la più grossa pandemia da oltre un secolo.
Le nostre vite sono state stravolte. Il nostro futuro è nebuloso, per usare un eufemismo.
Le notizie provenienti dalla Cina (zona d'origine del patogeno), meglio ciò che viene fatto trapelare dal regime comunista, le veline che vengono trasmesse worldwide, confermano il grave pericolo del contagio di "ritorno" ,ieri 100 casi importati (sempre che i dati siano reali, come quelli riguardanti i decessi per coronavirus avvenuti nel Paese del dragone in questi ultimi 3 mesi), che hanno portato a rialzare il livello di guardia da verde ad arancione con conseguente ritorno delle misure restrittive.
La presidente della Commissione Europea, U.Von der Leyen, "consiglia" agli anziani di continuare l'isolamento sociale fino alla fine dell'anno o fino a quando sarà disponibile un vaccino.
Aggiunge, l'epigona di Frau Mekel, che sarebbe meglio attendere qualche settimana ancora, prima di programmare e prenotare le desiderate vacanze estive.
Nella giornata di sabato, le forze dell'ordine italiane hanno elevato oltre 12 mila sanzioni per il mancato rispetto delle ordinanze riguardanti gli spostamenti.
Più di qualche furbetto, si è messo in viaggio in questo fine settimana per cercare di raggiungere le case vacanze.
La situazione è sempre grave e preoccupante, lo continuano a ripetere i medici anche se la curva epidemica scende lentamente.
E' ormai chiaro a tutti che, allorchè inizieranno le cosiddette fase 2 e fase 3, con alleggerimento delle misure restrittive, dovremo assumere comportamenti di alta attenzione, con un continuo distanziamento sociale ed indossare i dispositivi di protezione individuali.
Niente sarà più come prima, almeno per alcuni mesi, forse per oltre un anno.
Il virus sarà sempre tra di noi, fino al vaccino.
Sussiste il pericolo di una seconda "ondata" del contagio, se non verranno rispettati gli accorgimenti che ci vengono imposti e che ci verranno imposti.
Una seconda ondata, più letale di quella che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo.
Il parere del mondo scientifico è unanime.
Analizzando i dati, incentrando l'attenzione sugli avvertimenti, i warning, che ascoltiamo giornalmente, è necessario cercare di adottare quelle misure indispensabili per prevenire e anticipare il virus. 
Non possiamo più farci cogliere impreparati.
Il politicamente corretto, la bonomia, la lisciata di pelo e la carota dolce, non sono atteggiamenti e soluzioni adeguate quando si combatte una guerra così letale.
Potrà sembrare come "bestemmiare in chiesa", ma un grave pericolo che il nostro Paese rischia di correre, saranno le sospirate vacanze estive.
La promiscuità nei luoghi di villeggiatura sarà difficile da evitare.
E' palese come sarà quanto mai impensabile far rispettare il metro di distanza ed evitare gli assembramenti sui lidi marinari, lacustri, e su determinati sentieri di montagna.
Non solo.
In molte località turistiche sarà inevitabile la miscellanea di cittadini provenienti da ogni parte dello Stivale, facendo così venire a contatto persone provenienti da realtà diverse in cui la diffusione del Covid 19 è stata sostanzialmente differente (basti pensare a Lombardia e Molise).
Una situazione esplosiva.
La realtà di quei contesti è stata sperimentata negativamente in molte località di villeggiatura lo scorso mese di marzo, prima della serrata generale.
La Valle d'Aosta, ad esempio, in virtù della massa di sciatori che affollavano le piste da sci, è risultata essere la Regione con la più alta percentuale di contagiati rispetto la popolazione residente (4,6 contagi per 100 abitanti).
Stessa situazione a Cortina d'Ampezzo, nella martoriata val Seriana e nelle altre valli bergamasca dove ad inizio marzo erano state invase dalla folla di amanti della montagna.
E' facilmente immaginabile cosa possa accadere nei mesi di luglio e agosto in talune località marinare. 
Sembrerebbe un azzardo, visto la crisi nera che sta attraversando il settore del turismo del nostro Paese (si parla di oltre 33 miliardi di perdite), ma per evitare una tragedia ancor peggiore, sarebbe d'uopo vietare di villeggiare al di fuori dei confini regionali (oltre all'assoluto divieto in tutto il territorio italiano per gli stranieri).
E' una restrizione notevole a fronte anche dei sacrifici già sostenuti, ma la vita e la salute delle persone deve essere salvaguardate.
Inoltre deve essere evitato che la sanità venga nuovamente travolta come ad inizio marzo, soprattutto in regioni e zone dove le strutture sono carenti e le risorse non sono paragonabili a quelle di Lombardia, Veneto, Emilia. 
Non ci sono alternative.
Non ci è permesso di farci travolgere dal desiderio di evasione, di svago, di ferie.
Il Luna park Italia per quest'anno deve essere chiuso.
A' la guerre comme à la guerre, diceva il generale De Gualle.
E noi stiamo combattendo una guerra e durante un conflitto si deve accettare la situazione immanente e difendere la vita, ogni vita, e il futuro della nostra Nazione.