Politicamente scorretto
Gli italiani? Dei poveri Fantozzi. Così ci tratta la stampa tedesca
Quei megadirettori teutonici da non contraddire...
Nel nostro Paese la maggioranza delle persone non vede di buon occhio la Germania. E come biasimarli.
Nonostante l'antipatia ormai atavica, in Italia vengono acquistati vagonate di prodotti teutonici; acquisti dettati dall' elevata affidabilità, dall'alta tecnologia, dall'innovazione, espressione del rigore e dell'inflessibilità che da secoli caratterizza "la terra dei nibelunghi".
Sarà forse dovuto ad un nostro complesso di inferiorità, visto che la storia ci insegna che abbiamo vissuto per decenni sotto il giogo (militare o economico) della potenza germanica. In questi ultimi anni contraddistinti dalla "favola europea" in cui ci hanno declamato quanto sia bello vivere in questa istituzione sovranazionale che ci ha salvato dal fallimento, che ci sta garantendo una esistenza priva di conflitti, che ci riserverà un futuro roseo per noi e le future generazioni, il dominio tedesco non è mai stato così elevato.
Un dominio che non fa parte del pensiero unico che pervade quotidianamente le cronache dei mass-media.
Il panegirico paneuropeo, viene sovente suffragato dalle ospitate televisive e sulle colonne di molti quotidiani, dai sermoni degli inviati delle maggiori testate germaniche in terra italica. Con tono ieratico e professorale in ogni loro "intervento dottorale" bacchettano ogni genere di difetto del Belpaese che evidentemente considerano come un coacervo di truffatori, lazzaroni, dediti a campare sulle spalle degli onesti e stacanovisti lavoratori tedeschi sfruttando le ricchezze prodotte.
Sembra di assistere ad una delle pellicole della saga Fantozziana del mitico (recentemente scomparso) Paolo Villaggio. Le invettive dei vari Piller, Gumpel, ecc. assomigliano alle scene cult del megadirettore che infligge umiliazioni e scherni al povero ragioniere considerato una "merdaccia".
Sciorinano dati macroeconomici criticando ogni atto governativo italiano, senza distinzione politica presente o passata; inveiscono contro le nostre doglianze per le misure draconiane a cui siamo sottoposti.
Se un esponente dell'opposizione parlamentare italiana, gli ricorda dei 20 miliardi che l'Italia versa annualmente nelle casse europee e dei 63 miliardi del Mef per il fondo salvastati (nonostante il pericolo di fallimento sbandierato dai teutonici nell'anno 2011), provvedimenti che hanno strangolato e semi distrutto la nostra economia, ecco che l'epidermide biancastra dell'inviato della "Grande Germania", assume un colore rossastro tendente al fucsia che manifesta l'ira mal celata per aver udito tali espressioni irriguardose di lesa maestà.
Un colorito meno intenso, invece, lo si può osservare se odono le flebili doglianze, farfugliate dagli esponenti della maggioranza di Governo, che, non appena vengono redarguiti dal severissimo "professor, dottor, Birkenmeier" di turno, presentano immediatamente le proprie scuse in tono sommesso e tremolante per aver osato criticare la magnifica, meravigliosa, generosa Germania (aggiungerei "...come è umano Lei...").
Manca solamente la leggendaria poltrona pouf dell' ufficio del megadirettore. Le poltrone sono diverse, ma la postura che assumono è identica a quella del mitico ragioniere "Villaggiano". Si evince, che la terra degli alemanni, pur manifestando da secoli la loro soverchiante supremazia, non eccella in pubbliche relazioni e non sappia ammansire i sudditi.
Il motto latino "Panem et circenses" non le si addice. E' probabile, quindi, (ed auspicabile) che presto inizierà la lotta di liberazione dall'impero asburgico-teutonico perchè ormai il giogo è troppo stretto e asfissiante.