Rocca sbrocca
Conte a Natale finisce per penalizzare gli italiani, mentre in Europa...
Per le festività i Paesi europei fissano regole più morbide per i propri cittadini
Un senso di depauperazione dell’anima. Questa è, in qualche modo, la sensazione di chi si appresta a vivere, causa restrizioni dovute alla pandemia, il proprio Natale a distanza dai propri cari e per chi, non potrà celebrarlo in modo più strettamente religioso.
C’è ancora un po’ di confusione riguardo quello che si potrà o non potrà fare durante il periodo natalizio, tanto che, il governo ha predisposto delle FAQ (Frequently Asked Questions) ossia una serie di responsi stilati in risposta alle domande che vengono poste più frequentemente sul proprio portale, riguardo le regole introdotte dall’ultimo DPCM in modo da poter essere più chiaro possibile. Per carità, l’obiettivo di queste regole imposte è chiaro: scongiurare una potenziale terza ondata della pandemia che potrebbe arrivare già a gennaio proprio dopo Natale e Capodanno a fronte degli sforzi fatti nelle ultime settimane per quanto riguarda le restrizioni imposte.
Ma la linea dura del governo riguardo le limitazioni a cui gli italiani si dovranno attenere nel periodo natalizio sono demoralizzanti. Tra le altre, sono confermati i divieti dal 21 dicembre al 6 gennaio di tutti gli spostamenti da una regione all’altra anche per raggiungere le seconde case mentre continuerà a essere in vigore il coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 22 alle 5 del mattino coprifuoco che per la sola notte di Capodanno sarà esteso dalle 22 alle 7. In più, il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni. La sera della vigilia di Natale, il 24 dicembre, si dovrà tornare presso la propria abitazione entro le 22.00 e la messa di Natale sarà anticipata così alle 20.00.
Mi sembra un’esagerazione e una costrizione psicologica eccessiva. Mi spiego. Siamo tutti consapevoli che bisogna essere prudenti però questo Natale era da vivere con la fede e con il cuore e sinceramente non capisco il ragionamento per cui se si va a messa alle otto non ci si infetta mentre a mezzanotte, invece sì.
Si poteva pensare, per esempio, di fare più messe con distanziamento e tutelare le categorie più deboli con un numero chiuso. Allo stesso modo, per le persone che si devono spostare e fare la cena insieme ai propri familiari si poteva predisporre l’obbligo del tampone (ora che si trovano in farmacia) e creare la così detta “bolla” per un massimo di sette, otto persone e raggiungere le persone di famiglia sole o isolate per motivi di distanza, in sicurezza. Invece, queste restrizioni a partito preso nei giorni in cui uno rischia di deprimersi di più ti mettono in una condizione psicologica sbagliata e che mi sembra esagerata.
In Italia, sembra sempre che i cittadini non rispettino le regole quando, a mio avviso, gli italiani sono stati bravi e pazienti nonostante le gravi difficoltà economiche in cui versano a fronte della pandemia.
Il governo, invece, il piano pandemico non ce l’aveva quando il 31 gennaio scorso era convinto che il Paese fosse in sicurezza con la convinzione che bastasse chiudere i voli diretti dalla Cina, senza pensare che con le triangolazioni delle rotte e la globalizzazione degli scambi, il virus era già entrato. Questa è la Prima grande sottovalutazione del problema da parte del governo. Poi, siamo stati tre mesi a casa riuscendo a gestire la curva dei contagi ma i test sierologici sono arrivati sempre in ritardo. L’unico modo era fare tamponi e test a tappeto per creare bolle di sicurezza e controllare in maniera preventiva l’emergenza sanitaria.
Ma anche qui, sempre in ritardo e alla fine sono arrivati contagi di rientro per le vacanze. Seconda grave sottovalutazione del problema da parte del governo.
Vengono riversate colpe sui cittadini quando non è così. C’è un elenco di criticità dovute ai ritardi di intervento che fanno paura. Le regioni quest’estate non hanno preparato le terapie intensive per la tanto decantata seconda ondata. Le banche del plasma sono presenti solo in alcune regioni, a Roma nella capitale, per esempio, non ce ne sono. I tamponi privati a Roma sono arrivati tardissimo. Ora nelle farmacie si trovano i tamponi veloci ma sempre in ritardo rispetto a ai tempi utili per il controllo e la prevenzione dopo tutto il tempo che c’era per organizzarsi tra la fine della prima ondata e questa seconda. Come non rimarcare, inoltre, il clamoroso fallimento nella gestione della pandemia nella scuola (terza gravissima sottovalutazione) quando si pensava che con i soli banchi a rotelle, in ritardo anche quelli, si potesse risolvere la questione, mentre solo ora si parla di un sistema di prevenzione sanitaria con i tamponi. Per non parlare, poi, dell’insuccesso della strategia di tracciamento dell’app Immuni.
Insomma, Il governo supera il ritardo accumulato nella gestione dell’emergenza penalizzando gli italiani con delle forzature di Natale e Capodanno veramente insopportabili e che psicologicamente non fanno bene. Basta siamo stufi.
Inoltre, se andiamo a vedere come alcuni dei Paesi europei affronteranno il periodo natalizio forse qualche dubbio al buon governo sorgerà.
In Francia, non solo i cittadini potranno spostarsi da una regione all’altra ma il governo lascerà la possibilità di ricongiungersi con i propri affetti a Natale. Inoltre, Il coprifuoco in vigore dal 15 dicembre fino a gennaio sarà sospeso in via straordinaria proprio solo per le sere del 24 e del 31 dicembre.
In Spagna, il governo ha raccomandato ai cittadini di non riunirsi in più di sei persone, un numero che può aumentare a 10 durante Natale e Capodanno, ma limitando comunque la partecipazione ai conviventi negli incontri familiari. Nei giorni della vigilia di Natale e di Capodanno, il 24 e il 31 dicembre, sarà in vigore il coprifuoco notturno dalle 1,30 alle 6 e quindi sarà permessa anche la messa di mezzanotte con la condizione che i fedeli non cantino. Nel Regno Unito, che è il primo paese in Europa ad aver distribuito le prime dosi del vaccino anti-Covid il governo ha elaborato un sistema che si basa sulle cosiddette "bolle domestiche" dove fino a tre nuclei familiari conviventi potranno riunirsi dal 24 al 28 dicembre all'aperto e al chiuso, anche senza distanziamento. Non sarà invece consentito pranzare in ristoranti o in un pub ma ci si potrà invece incontrare nei luoghi di culto e sarà possibile viaggiare per il ricongiungimento familiare.
Infine, la Germania dove ci sarà il lockdown soft, fino al 10 gennaio. Tuttavia, dal 23 dicembre a Capodanno si potranno incontrare fino a 10 persone di famiglie diverse. Una parte importante dell’Europa, quindi, dimostra di essere più attenta e sensibile alle esigenze emotive e di rito dei propri cittadini in questo periodo di grandi sacrifici. Non si possono considerare i Paesi europei intorno a noi solo quando si parla di soldi del Recovery Fund o si guarda con sconcerto le aperture degli impianti sciistici. Visto l’anno difficile che abbiamo vissuto tutti noi, il governo italiano, invece di scaricare le proprie responsabilità politiche sui cittadini con regole oltremodo discutibili, dovrebbe prendere esempio dalla ragionevolezza che i Paesi europei hanno dimostrato per questo difficile Natale di pandemia.