Startup che volano

Clienti felici con l'Intelligenza Artificiale: l'innovativo progetto italiano

di Francesco Epifania

Sandro Parisi, fondatore di Eudata, spiega l'impatto che l'intelligenza artificiale può avere sulla Customer Experience

Vi è mai capitato di avere una pessima esperienza con un servizio clienti?

Non siete soli, ma la buona notizia è che ci sono aziende che si occupano di questo e che ci dimostrano che mettere l’esperienza del cliente al centro è possibile, e che aiuta le aziende a crescere grazie al concetto di happy customers.

Ne parliamo con Sandro Parisi, CEO e fondatore di Eudata, una società che ha sviluppato un asset tecnologico (convy.ai) che grazie ad una perfetta integrazione tra intelligenza artificiale e competenza umana permette alle aziende di realizzare esperienze clienti memorabili.

 

Sandro, ci dai un’idea di quale è il vostro mestiere e con quale tipo di clienti lavorate?

Noi ci occupiamo di fornire soluzioni per clienti business che devono avere a che fare con grandi moli di utenti. La sfida che questi clienti hanno è quella di avere clienti soddisfatti, di riuscire a fornire loro un’esperienza differenziante e che sia distintiva per il brand, e di farlo in modo efficiente dal punto di vista economico. Partendo da questa sfida ci siamo posti anni fa la domanda di cosa serviva per farlo, e la risposta l’abbiamo trovata nelle nostre competenze, creando una soluzione che contenesse i nostri anni di esperienza di settore. Ogni blocco del nostro servizio è pensato per creare efficienza e esperienza, chiaramente i nostri clienti sono quelli che ci mettono il loro brand, il loro valore, ma possono creare questo unendo i nostri building blocks in modo visuale e semplice. Possono scegliere quali servizi rendere automatici grazie all’intelligenza artificiale e quali invece necessitano del valore delle persone. Il risultato è una riduzione dei tempi di lavoro del 40%, che garantisce di poter dedicare più attenzione alle cose di valore migliorando ulteriormente ciò che viene offerto ai clienti.

Sandro, ci dai una indicazione di quali sono le vostre ambizioni?

Negli ultimi anni abbiamo vissuto una crescita notevole, sia grazie alla crescita organica che attraverso due acquisizioni. Grazie a questo percorso siamo riusciti a totalizzare ricavi vicini ai 10 milioni di euro nel 2022, di cui circa il 15% all’estero servendo ormai più di 120 clienti. Abbiamo aperto 5 uffici italiani, i principali su Milano e Roma, e un primo ufficio estero nel principato di Monaco e ne apriremo uno a Parigi prima di giugno. Abbiamo disegnato un piano che ci permette di realizzare crescita anche nei prossimi anni, focalizzandoci sulla rete di partner e clienti e sulla nostra forte alleanza con AWS (Amazon Web Services) con la quale abbiamo creato fortissime sinergie di mercato. Di fatto, per crescere dovremo essere capaci di cogliere le innovazioni che stanno arrivando e renderle disponibili in modo semplice ai nostri clienti, prima di tutto l’onda dell’intelligenza artificiale e probabilmente, se troverà una forma efficace, anche quella del metaverso.

Un’ultima domanda, comprendo che le vostre soluzioni di intelligenza artificiale sono cruciali nello sviluppo della vostra azienda. Ci dai un’idea di quali possono essere i principali temi che caratterizzeranno questo trend?

L’intelligenza artificiale è parte delle nostre soluzioni ormai da più di 6 anni, abbiamo inglobato tantissimi motori che permettano di dare “i corretti sensi” al nostro sistema. Capacità di comprendere e generare linguaggio, di comprendere la voce o di analizzare immagini e testi. Oggi questi temi sono diventati di dominio pubblico, e forse hanno un’aura magica per alcuni, generando talvolta paura e preoccupazione. Le ultime soluzioni, quelle di generative AI in particolare, stanno facendo molto parlare di loro, da un lato perché creano un effetto “wow”, ma dall’altro, interessante soprattutto per chi come me se ne occupa in modo professionale, perchè pongono alcune questioni le cui risposte saranno determinanti per la loro adozione, specialmente da parte delle aziende. Le principali domande hanno una radice comune, sono legate infatti a come questi sistemi imparano, e soprattutto cosa imparano. Oggi, molti motori imparano da contenuti la cui affidabilità è incerta, e che possono spesso avere problemi di “bias” che non sono accettabili. D’altronde questi sistemi devono imparare da grandi moli di informazioni. Trovare un equilibrio su questi temi sarà fondamentale per poterle usare in modo sereno e controllabile, e sicuramente noi saremo pronti a usarle per aiutare i nostri clienti.