Culture

Francesco Diluca a San Celso: sculture tra uomo e natura

 

Milano, 31 gen. (askanews) - La chiesa e le sculture, il lavoro di un artista che da anni indaga sul tema del corpo come forma, come struttura e quindi come parte di un cosmo più vasto, anche a livello di manifestazioni artistiche. Negli spazi della Basilica di San Celso a Milano, Angela Madesani ha curato la mostra "Francesco Diluca. Portraits", che presenta le opere disseminate in una sorta di camera delle meraviglie. Si tratta di un'unica grande installazione che, come sempre nel lavoro di Diluca, mette in relazione più dimensioni."L'installazione - ha detto l'artista ad askanews - comprende sculture nuove fatte nel 2020 e 2021, nelle quali l'apparato ventoso della serie Germina è diventato una radice, ci sono fiori, ci sono foglie, è una manifestazione molto più legata alla natura stessa delle piante e degli insetti come le farfalle, e anche con le ramificazioni dei coralli".Le opere dello scultore partono sempre dalla figura umana, ma poi la modificano progressivamente, andando a mettere a nudo sia le strutture interne dei corpi sia le continue metamorfosi a cui l'arte la espone, in un processo di ibridazione successiva carico di rimandi alla filosofia dell'oltre-umano. Con alcuni esempi che mostrano ancora più chiaramente l'evoluzione del lavoro di Diluca verso tematiche cruciali, come quella della relazione tra uomo e natura."In questa scultura nera, con nella sommità delle foglie verdi fatte con ossido di rame - ha aggiunto l'artista milanese - ho cercato di fare emergere le mie conoscenze sulla botanica. Si intitola Micelio, che è un fungo presente sottoterra che collega le piante e gli alberi come se fosse una catena virtuale, come una internet".Nel corso dell'inaugurazione, poi, Francesco Diluca ha anche realizzato una delle sue performance più note, che consiste nel dare fuoco a una scultura: operazione che, se possibile, mette ancora più in evidenza la dimensione di ricerca sull'interno che l'artista persegue da anni.