Culture

"La bilancia e la spada", a Castel Sant'Angelo vite e giustizia

 

Roma (askanews) - Beatrice Cenci, Giordano Bruno, Cagliostro, Benvenuto Cellini sono solo alcuni dei personaggi incarcerati a Castel Sant'Angelo, che è stato tra il XV e il XIX secolo luogo di detenzione e di giustizia. La mostra "La bilancia e la spada - Storie di giustizia a Castel Sant'Angelo" fino al primo ottobre ripercorre le loro storie e quelle di altri personaggi per raccontare la storia della fortezza ma anche gli aneliti di libertà e libero pensiero condannati da chi esercitava la giustizia a Roma. Le vite dei tanti personaggi sono raccontate attraverso dipinti, sculture, disegni, documenti, diari, oggetti, anche di tortura. La mostra è ideata e organizzata dal MIC, Direzione dei musei statali della città di Roma, con il Centro Europeo del Turismo e della Cultura ed è a cura di Mariastella Margozzi, con Vincenzo Lemmo, Michele Occhioni, Laura Salerno."Raccontiamo quello che è stato il vissuto di generazioni di romani e di persone che a Roma si sono avvicinati e che hanno vissuto a Roma il momento topico di essere qui imprigionati e giudicati", ha affermato Mariastella Margozzi, direttore Musei Statali della Città di Roma"Attraverso i loro racconti, le loro voci, si scoprirà un mondo che è fatto di ingiustizie e giustizia nello Stato Pontificio", ha detto il curatore Vincenzo Lemmo.Beatrice Cenci, nobildonna giustiziata per parricidio, è il primo personaggio che viene raccontato attraverso dipinti, libri, locandine di film. E il percorso in queste storie si conclude con la sala dedicata alla "Tosca" di Puccini, rappresentata per la prima volta nel 1900 al Teatro Costanzi di Roma, nell'anno in cui il Castello smise di essere una prigione."Questo termina un po' idealmente questo percorso con un aspetto simbolico, perché la Tosca rappresenta essenzialmente due amori. Uno quello tra Tosca e Cavaradossi e quello di Cavaradossi per la libertà", ha concluso Margozzi