Politica

Israele accusa: sulla risoluzione Onu 1701 l'Unifil ha fallito

 


Roma, 1 ott. (askanews) - Israele non aveva alternative che entrare nel sud del Libano con i suoi soldati per "smantellare" gli arsenali e gli operativi delle milizie filo-iraniane di Hezbollah che lanciano razzi contro i villaggi e le città del nord dello Stato ebraico, perché la comunità internazionale con i caschi blu dell'Unifil "ha fallito" e non è riuscita ad attuare la risoluzione Onu che mirava anche a impedire queste attività. L'accusa, che indirettamente riguarda anche il contingente dei caschi blu italiani, circa 1000 su 10.000 in tutto, provenienti da quasi 50 paesi, è stata lanciata dal portavoce dell'esercito di Israele, Daniel Hagari, per giustificare l'operazione di terra iniziata nella notte."Per anni Israele ha avvertito il mondo che Hezbollah stava violando il diritto internazionale e la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che vieta la presenza di militanti armati e di armi nel Libano meridionale. Questa risoluzione è stata concordata dalla comunità internazionale e il Libano e l'UNIFIL missione di pace non sono riusciti ad applicarla". Hagari, con una presentazione corredata di video e infografica, ha affermato che le Israeli Defense Forces penetrate oltreconfine in territorio libanese avrebbero trovato tunnel e depositi di armi nascosti nei villaggi: "Le forze speciali dell'Idf sono entrate nei compound di Hezbollah in decine di località lungo il confine con Israele, hanno raccolto informazioni, smantellato le armi e le infrastrutture terroristiche di Hezbollah. I soldati hanno condotto un raid mirato in questa casa. E durante le scansioni nella stanza dei bambini, lì, sotto il letto, hanno individuato un cunicolo sotterraneo. Sono entrati nel pozzo e hanno scoperto un tunnel sotterraneo di cento metri scavato nella roccia. Le truppe hanno analizzato il tunnel e hanno trovato armi conservate in barili.