Scienza e tecnologia

La Space economy come volano per la ripartenza dell'Italia

 

Milano, 15 lug. (askanews) - La cosiddetta New Space Economy, cioé lo sfruttamento dello Spazio anche a scopi commerciali, è diventata uno degli elementi trainanti dell'economia italiana.L'Italia, infatti, è uno dei Paesi leader nel mondo in questo settore; basti pensare che almeno il 50% della Stazione spaziale internazionale è Made in Italy, così come italiani saranno i principali moduli della Stazione cislunare "Lunar Gateway" e della Axiom, la prima Stazione spaziale commerciale al mondo.Dell'importanza e delle ricadute della Space economy in Italia si è parlato giovedì 15 luglio 2021 nel corso di un evento online organizzato dal Sole 24 ore.Tra i relatori anche il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia."L'Italia - ha detto Saccoccia - ha come driver, per quello che facciamo e faremo sempre di più in questo settore, un importante livello di maturità. Una maturità che deriva da decenni di investimenti di risorse e crescita a livello di competenza come risultato di un lavoro completo dell'intera filiera che parte dal mondo della formazione, dalla nostra università e si siviluppa in un'industria completa, dai grandi player alle pmi e oggi anche tantissime startup e, ovviamente, il ruolo fondamentale che le istituzioni, il governo e l'Asi giocano nell'amalgamare questo settore".Spazio non vuol dire solo astronavi e astronauti, vuol dire anche dati satellitari, Intelligenza artificiale, robotica e cyber security, osservazione della Terra per Protezione civile, meteorologia, telecomunicazioni. Un indotto che coinvolge anche tanti investitori privati, in un settore che vanta, in Italia, circa 200 imprese e 7mila addetti. Tra i rappresentanti dei grandi player, sono intervenuti Massimo Comparini, Ad di Thales Alenia Space Italia, Giovanni Soccodato, Chief Strategic Equity Officer di Leonardo e Luigi Pasquali, Ad di Telespazio."Stamani - ha spiegato Comparini - abbiamo siglato un contratto importante nel campo dell esplorazione e dell'abitabilità umana nello Spazio, importante al di là di quello di cui parliamo cioé moduli pressurizzati per far operare l uomo in microgravità, come già avvenuto per la Stazione spaziale internazionale ma l importanza è anche legata al fatto che, per la prima volta, l'industria nel suo complesso si pone l'obiettivo di sviluppare una Stazione spaziale commerciale la cui sostenibilità dell'investimento economico è basata sul ritorno dall investimento perché qualcuno, nei prossimi anni, può immaginare di pagare per operare in quel contesto"."Oggi la digitalizzazione sta diventando sempre più pervasiva nel nostro settore industriale - ha aggiunto Soccodato - per questo, come Leonardo abbiamo creato dei laboratori (i "Leonardo Labs", ndr) lavorando con i territori, i distretti, centri di ricerca e università - dedicati proprio allo sviluppo di nuove tecnologie e applicazioni da rendere disponibili a tutti i comparti in cui operiamo"."Con i sistemi di osservazione della Terra - ha concluso Pasquali - oggi sempre di più si riesce a rispondere a una serie significativa di sfide che abbiamo a livello sociale. Sono sistemi che oggi, anche grazie ai continui sviluppi tecnologici dei sensori che riusciamo a portare a bordo o delle capacità che questi satelliti possono esprimere nonché delle applicazioni che a terra realizziamo, sono sistemi che sempre di più sono in grado di analizzare situazioni diverse sulla superficie terrestre e quindi dare informazioni e rispondere a delle esigenze specifiche. Sicuramente tocchiamo ambiti come la sicurezza e la gestione delle emergenze".Insomma lo Spazio è vitale e sarà, sempre di più, una risorsa anche economica e industriale ma, proprio per questo, non può essere una "terra di nessuno" e va regolamentato come ha sottolineato il sottosegretario con delega alle politiche spaziali, Bruno Tabacci."Lo Spazio - ha detto - serve per rendere più efficace ed efficiente e più umanizzata la vita sulla Terra. Perché guardando la Terra da sopra, forse si ha una migliore cognizione delle lacune o dei danni che le abbiamo inferto e forse si possono determinare le condizioni per poterla curare in maniera adeguata".