Spettacoli

Da Puccini a Gerini, attori insieme verso il Contratto Nazionale

 


Roma, 18 dic. (askanews) - Gli attori potrebbero avere presto un Contratto Nazionale Collettivo. E' uno dei risultati del lavoro svolto negli ultimi tre anni dai membri di U.N.I.T.A., che oggi raccoglie circa 1700 interpreti del teatro e dell'audiovisivo. L'associazione presieduta da Vittoria Puccini era nata durante la pandemia, quando all'improvviso tanti lavoratori del settore erano rimasti completamente fermi, senza sostegni, welfare, sussidi. In questi anni i rappresentanti di U.N.I.T.A hanno fatto un gran lavoro, confrontandosi con associazioni di categoria, sindacati, produttori, rappresentanti delle istituzioni e della politica. All'incontro a Roma in cui hanno ribadito risultati e definito obiettivi erano presenti, fra gli altri, Vittoria Puccini, Fabrizia Sacchi, Mia Benedetta, Claudia Gerini, Pietro Sermonti, Thomas Trabacchi, Fabrizio Gifuni. Il loro lavoro mira a dare tutelare a chi non è celebre come loro, come spiega Vittoria Puccini: "E' una categoria professionale che ha bisogno, è sprovvista di tutta una serie di tutele e diritti e UNITA nasce proprio perché questi diritti vengano riconosciuti e quindi poi garantiti".L'associazione si era battuta per una indennità di discontinuità per i cosiddetti "intermittenti dello spettacolo", si è arrivati, per ora, ad una sorta di bonus. "Quello di cui necessitano i lavoratori, ma non solo, è un sistema di welfare, che non esiste per la nostra categoria professionale, come lo hanno le altre categorie professionali. Quindi una misura strutturale".Tra le iniziative portati avanti con successo da U.N.I.T.A ci sono "Uniti per la scuola", con formazione nelle classi, e l'istituzione di un "intimate coordinator" che garantisca che sul set gli attori non si trovino in situazioni imbarazzanti. E intanto continuano le iniziative per l'equo compenso, la parità salariale, l'accesso alle audizioni per i più giovani, come spiega Claudia Gerini."Noi questo lo stiamo facendo per le generazioni futuro. Io sono così felice di far parte di UNITA perché lasciamo un segno che rimarrà negli anni, per i miei figli, i nostri figli, per chi non ha voce".