Roma, (askanews) - Dopo il sold out alla Casa del Jazz di Roma dello scorso luglio 2017 con "Ti racconto una fiaba... anzi due", I Concerti nel Parco e Arte2OEventi presentano la coproduzione "Pinocchio, una favola in musica" di e con Edoardo Leo e l Orchestra Giovanile di Roma, diretta da Vincenzo Di Benedetto. Lo spettacolo, sarà presentato in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, in prima assoluta il prossimo 16 febbraio alle 21, all Auditorium Parco della Musica - Sala Sinopoli.Il più grande fantasy italiano fiaba immortale conosciuta in tutto il mondo, Il "Pinocchio" di Edoardo Leo - nell elaborazione drammaturgica di Riccardo Diana - viaggia nelle sue mille avventure in uno racconto musicale declinato attraverso il teatro e la musica, che procedono in simbiosi.Uno spettacolo sfaccettato in cui la voce recitante di Edoardo Leo - qui impegnato in una poliedrica e dinamica prova attoriale - viene accompagnata e valorizzata dalla meravigliosa musica interpretata dall'Orchestra Giovanile di Roma, diretta dal maestro Vincenzo Di Benedetto. Le musiche sono quelle celebri di Fiorenzo Carpi, le stesse della indimenticata versione televisiva di Pinocchio firmata da Luigi Comencini nel 1972, che attraversano e animano tutta la narrazione.Leo ha accettato la sfida di interpretare tutti i personaggi, caratterizzando ciascuno con un dialetto diverso. Il Pinocchio, Edoardo Leo colora i vari personaggi delle diverse cadenze regionali e delle loro peculiarità psicologiche archetipiche: Pinocchio è fiorentino, Lucignolo è romano, la Fatina è lombarda...E un Pinocchio 'italiano', di 'tutti gli italiani' nelle loro differenze, caratteristiche e punti in comune, quello riletto e narrato da Edoardo Leo, che dal mondo astratto del fantastico viene fatto rivivere più contestualizzato nella varietà dei "tanti modi di essere italiani".Le musiche di Fiorenzo Carpi, nell orchestrazione di Simone Cardini e l esecuzione dell Orchestra Giovanile di Roma, creano atmosfere uniche in cui Edoardo Leo si cala, giocando e dialogando con la voce ed i suoni dell'orchestra, facendoci vivere un'esperienza speciale."Lo sceneggiato è del 1972, ma anche rivisto dopo anni è qualcosa di folgorante - racconta Edoardo Leo - Ricordo gli animali proposti in sembianze semi-umane, la grandezza delle musiche di Carpi che tutti abbiamo fischiettato e mi colpì anche il lato gotico della messa in scena. C'era qualcosa di terrorizzante ma al tempo stesso elettrizzante che abbiamo mantenuto nella nostra versione. Se ci pensi, a Pinocchio capitano cose terribili: gli va a fuoco una gamba, lo impiccano, finisce nella pancia di un pescecane, si ritrova trasformato in ciuchino"."Il libro di Collodi è anche un omaggio alla lingua italiana, Collodi è stato uno dei padri della nostra lingua. E uno spettacolo per tutti, 'anche' per bambini: portiamo in scena una favola conosciuta in tutto il mondo, senza età e senza tempo", aggiunge.