Spettacoli

Festival di Sanremo al via: la terza di Amadeus e 25 big in gara

 

Sanremo, 31 gen. (askanews) - Tutto pronto a Sanremo per la 72edizione del Festival che apre i battenti martedì primo febbraio. Per il secondo anno consecutivo la kermesse musicale più discussa e più twittata dell'anno avviene in tempo di Covid. Ma quest'anno con una importante novità. L'Ariston, infatti, sarà con capienza piena, al 100%, come deciso dal sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri. Tutta un'altra atmosfera rispetto all'Ariston vuoto e alla città deserta del 2021.A guidare la nave, per il terzo anno consecutivo, è Amadeus, conduttore e direttore artistico. 25 i big in gara, in rappresentanza di generi e stili musicali dai più disparati. Si va dai giganti della musica italiana come Gianni Morandi, Iva Zanicchi e Massimo Ranieri ai giovanissimi Matteo Romano, Yuman, Highsnob e Hu, Tananai, alla loro prima partecipazione al Festival.Ed ancora: Emma Marrone, Elisa, Noemi, Fabrizio Moro, il ritorno di Mahmood - dopo la vittoria del 2019 - insieme a Blanco, Irama - che l'anno scorso a causa della quarantena ha partecipato solo con il video delle prove, La Rappresentante di Lista per il secondo anno consecutivo. E poi Achille Lauro, questa volta in gara.Ci sono poi loro, i superospiti. Si parte con il botto, ovvero con la band vincitrice di Sanremo e non solo, i Maneskin, nella prima serata, dove ci saranno anche i Meduza. Si alterneranno sul palco dell'Ariston, come ospiti, anche Checco Zalone, Cesare Cremonini, Laura Pausini, Raoul Bova che presenterà il nuovo Don Matteo, Luca Argentero, reduce dal successo della fiction "Doc - Nelle tue mani" seconda stagione e Lino Guanciale protagonista dell'Amica geniale.Coconduttrici saranno Ornella Muti, la prima serata, Lorena Cesarini (il 2 febbraio), Drusilla Foer giovedì 3 febbraio, Maria Chiara Giannetta - l'interprete di Blanca - venerdì 4 febbraio e Sabrina Ferilli per il gran finale.La musica è pronta, e l'attesa è finita. Comunque vada, diceva Piero Chiambretti, sarà un successo, perché Sanremo è Sanremo.