Coronavirus

Covid, 25.271 nuovi casi e 356 morti. Altre 5 regioni in zona arancione

Meno tamponi effettuati. Intanto arriva una nuova ordinanza del Ministro Speranza che andrà in vigore da mercoledì 11 novembre.

In calo il numero di nuovi casi in Italia, parallelamente però, a causa dell'"effetto weekend", ai pochi tamponi processati rispetto alla media dei giorni infrasettimanali. Sono 25.271 i contagi odierni, contro i 32.616 di ieri, ma con 147.725 tamponi, quasi 44mila meno di ieri e quasi 90mila meno del record raggiunto la scorsa settimana. Tanto che la percentuale positivi/tamponi rimane sostanzialmente stabile, dal 17,06% di ieri al 17,1 di oggi. Quasi 1.200 ricoveri "ordinari", +100 terapie intensive

In aumento i decessi, 356 (ieri erano 331), per un totale di 41.750 vittime. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Altre 5 regioni in zona arancione

Cinque regioni in area gialla passano in area arancione. Lo stabilisce, a quanto si apprende, l'ordinanza che il ministro della Salute, Roberto Speranza – sulla base dei dati elaborati dalla Cabina di Regia che si è riunita oggi – firmerà in serata e che andrà in vigore a partire da mercoledì 11 novembre. Passeranno in area arancione le regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. Mentre passa in area rossa la provincia di Bolzano. È in atto un’ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni d’Italia. La giornata di domani, sempre a quanto si apprende, sarà interamente dedicata alla situazione della Regione Campania. 

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, lo ha annunciato su Facebook: "La Liguria da mercoledi' 11 novembre diventera' zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza. Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri piu' o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione". - continua- . "Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere".