Coronavirus
Covid, nuovo vaccino in autunno: chi saranno i primi a farlo
Priorità ad anziani e immunodepressi. "Non sappiamo tuttavia quali saranno le sue prossime mosse", afferma l'Ema
Covid, nuovo vaccino in autunno: l'Ema invita le aziende farmaceutiche a produrre una protezione contro le sottovarianti di Omicron Xbb
L'Ema, l'agenzia europea per il farmaco, ha invitato le aziende nel campo medicale a produrre un nuovo vaccino Covid entro l'autunno per contrastare le ricombinazioni delle sottovarianti di Omicron Xbb. Allo stesso tempo l'agenzia raccomanderà agli USA di effettuare una nuova vaccinazione per le fasce più a rischio (anziani, bambini e immunodepressi).
Al momento è difficile prevedere come si evolverà il virus. A Milano è stata indentificata la variante Acrux mentre arrivano cattive notizie dalla Cina per il prossimo mese. Cavalieri come sottolinea che "a oggi non sembrerebbe esserci una sua nuova pericolosità" ma "non sappiamo tuttavia quali saranno le sue prossime mosse. E' bene dunque sempre stare in allerta e prepararci nel modo migliore possibile". La speranza è che le dosi del nuovo vaccino non vengano sprecate come le 10-15 milioni finite al macero.
Covid, nuovo vaccino in autunno: "Conterrà solo il ceppo Xbb e non quello originale. Priorità agli anziani"
L'obiettivo, ha spiegato il responsabile dell'Ema per la questione Covid, è "produrre per l'autunno un nuovo vaccino monovalente, che contenga cioè solo il ceppo Xbb: dunque ci stiamo spostando da un vaccino che contiene due ceppi diversi a un vaccino che non contiene più il ceppo originario del virus SarsCoV2, ovvero il ceppo Wuhan, quello con cui la pandemia è partita, perché di fatto questo ceppo non circola più". E comunque il "ceppo Wuhan - sottolinea - lo abbiamo già incontrato varie volte, sia con la vaccinazione sia con l'infezione naturale: per questi motivi non riteniamo più necessario rivaccinarci con questo ceppo, mentre l'idea è quella di seguire la direzione che sta prendendo il virus".
"Le campagne vaccinali saranno mirate a chi è più vulnerabile, a partire dagli anziani. - continua Cavalieri - L'opportunità che i vari Stati procedano alla rivaccinazione di alcune categorie, come fragili e anziani, è sicuramente un concetto che ribadiremo. Ci confronteremo anche con l'Ecdc e decideremo come trasmettere questo messaggio, ma direi - afferma - che l'indirizzo è questo".