Coronavirus
"La mascherina va buttata dopo 4 ore. Indossarla ogni volta che è necessario"
Locatelli (Css): "Non siamo vicini alla perdita di controllo"
"Non siamo vicini alla perdita di controllo. C’è stata una marcata accelerazione di casi. Però l’impatto in termini di ricoveri nelle terapie intensive e di numeri di persone che perdono la vita non è certamente paragonabile a quello osservato nei mesi di marzo-aprile. Evitiamo, quindi, di farci prendere dal panico". Così in un'intervista al 'Corriere' Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità. "È tempo di mantenere i nervi saldi ed evitate divisioni e polemiche - aggiunge -. Il Paese è molto più preparato in termini di disponibilità di mascherine, tamponi, posti letto attivati o attivabili nelle unità di terapia intensiva e sub-intensiva".
"I respiratori distribuiti dal commissario straordinario per l’emergenza alle Regioni sono un’ulteriore evidenza che la situazione, per quanto meritevole di massima attenzione e richiamo a comportamenti responsabili, non è vicina alla perdita di controllo - spiega ancora Locatelli -. E non dimentichiamo che solo un terzo dei soggetti infettati ha sintomatologia, in larga parte di limitata severità".
"L'uso della mascherina contribuisce in maniera determinante alla riduzione della circolazione di Sars-CoV-2. Indossarla correttamente coprendo sia naso che bocca è fondamentale. È poi importante sostituirla dopo un certo numero di ore, 4. Oltre che indossarla ogni volta che è necessario, ognuno di noi ha il dovere di richiamare l'importanza al suo uso quando ci troviamo di fronte a qualcuno che questo dovere lo dimentica", sottolinea Locatelli.
"Il contesto di trasmissione principale in Italia rimane quello familiare/domiciliare, poi quelli sanitario-assistenziale e lavorativo. Sebbene si siano registrati casi in aumento dalla loro riapertura, le scuole non sono tra i principali responsabili. La scuola e l'attività didattica frontale devono restare prioritariamente attive, semmai considerando d'implementare una quota di didattica a distanza per le superiori, anche per alleggerire il carico sul trasporto", afferma il presidente del Consiglio superiore di sanità.