Coronavirus

Le vietano AstraZeneca per sovrappeso. Poi la vaccinano lo stesso, ma muore

Deceduta 17 giorni dopo la prima dose. La procura di Palermo sequestra gli organi della docente di 46 anni

Le vietano AstraZeneca per sovrappeso. Poi la vaccinano lo stesso, ma muore

Un nuovo caso di morte sospetta dopo il vaccino AstraZeneca. La vicenda riguarda una docente di Palermo di 46 anni, che si è spenta lo scorso 28 marzo. L'insegnante aveva ricevuto la prima dose anti Covid appena diciassette giorni prima. "Ci sono troppi dubbi sul decesso" denunciano gli avvocati. La Procura - si legge sul Giornale - ha già disposto il sequestro degli organi e di alcuni campioni prelevati dal corpo della docente perché siano effettuati gli accertamenti tecnici irripetibili. Nel giallo sulla morte della donna, si innesca un altro mistero legato a un primo tentativo di farsi vaccinare andato a vuoto, seguito pochi giorni dopo da un altro, andato in porto senza che venissero sollevate obiezioni. Il 7 marzo la docente si è recata per la prima volta alla Fiera del Mediterraneo per sottoporsi alla vaccinazione, ma il medico che doveva somministrarle il siero, stando ai legali, la rimandò a casa ritenendola non idonea perché in sovrappeso. Lei decise alcuni giorni dopo di effettuare nuovamente la prenotazione.

L’11 marzo non trovò alcun ostacolo da parte del medico presente alla Fiera, che la vaccinò. Ma una decina di giorni dopo - prosegue il Giornale - l'insegnate palermitana iniziò a sentirsi male: mal di testa, febbre, forti dolori addominali e vomito che non accennavano a diminuire, anzi si intensificavano. Seguendo il parere di un’amica la donna il 23 marzo decise di andare al pronto soccorso dell’ospedale Buccheri La Ferla dove i medici, dopo averla sottoposta a una Tac, riscontrarono «una trombosi addominale in atto». Fu disposto il suo trasferimento al Policlinico di Palermo, dove venne intubata, ma era già troppo tardi. I legali chiedono di verificare anche criticità legate al consenso informato e, soprattutto, vogliono capire perché per un medico Cinzia non era idonea al vaccino e per un altro invece sì.