Coronavirus

Vaccino ai bambini, ipotesi niente scuola per i genitori che si rifiutano

Di Alberto Maggi

Vaccino ai bambini fascia 5-11, "si parte a dicembre". Intervista al virologo Fabrizio Pregliasco

COVID, SOTTO I 18 ANNI 350 ACCESSI IN TERAPIA INTENSIVA E 33 DECESSI


Ormai ci siamo. La vaccinazione contro il Covid per i bambini più piccoli, fascia 5-11 anni, sta per partire. "Da quello che sappiamo ad oggi il via libera dell'Ema dovrebbe arrivare entro la fine di questo mese per poi dare il via alla somministrazione delle dosi da dicembre", spiega ad Affaritaliani.it Fabrizio Pregliasco, membro del Cts della Lombardia e direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano. Il virologo non ha alcun dubbio: "In questo momento ritengo opportuno e necessario vaccinare anche questa fascia d'età, visto che la variante Delta coinvolge maggiormente i giovanissimi. L'obiettivo ovviamente è quello di contenere la diffusione della malattia, e comunque anche per loro non è più una passeggiata il Covid. Sotto i 18 anni abbiamo avuto 350 casi di ricoveri in terapia intensiva e 33 decessi, circa l'1% dei contagiati. Non solo, anche la sindrome che assomiglia alla Kawasaki e long Covid iniziano a essere rilevanti. In percentuale i bambini vengono certamente meno colpiti dei loro nonni, ma è una problematica da non sottovalutare".

Tecnicamente, spiega ancora Pregliasco, "si parla di vaccinazione dal giorno del compimento dei 5 anni e non quando un bambino entra nel quinto anno di età. La dose da somministrare sarà Pfizer, un terzo rispetto agli adulti con un richiamo dopo 21 giorni". E gli effetti collaterali? "Lievi miocarditi che si autorisolvono e con probabilità irrisorie, decisamente inferiori rispetto a quelle determinate dal Covid stesso". Poi la domanda che in molti si stanno facendo. Se i genitori non aderiranno a questa campagna di vaccinazione per i giovanissimi, i bambini dovranno restare a casa e non potranno andare a scuola? In sostanza, materna ed elementari aperte solo per i vaccinati? "Sarà una decisione difficile da prendere, anche perché non mi aspetto un grande entusiasmo da parte dei genitori. L'importante è che si vaccini almeno la metà della fascia 5-11 per tenere aperte le scuole ed evitare il ritorno alla dad e la diffusione della malattia, la decisione se stringere o meno sulla frequenza scolastica verrà presa in base all'andamento dell'epidemia. Non si può escludere che si decida di vietare la scuola per i bambini non vaccinato, dopo un certo periodo di tempo dal via libera alla campagna", conclude Pregliasco.