Coronavirus
Varianti Covid, l'Ue conferma: sono più pericolose per i giovani
Lo studio ha analizzato i dati relativi alla variante sudafricana, inglese e brasiliani in sette Paesi dell'Ue, compresa l'Italia
Una ricerca dell'Unione Europea conferma che le varianti Covid sono associate a un maggior rischio di ricovero in terapia intensiva tra i giovani
Mentre la campagna vaccinale globale continua aumenta la preoccupazione degli esperti sulle varianti Covid. La nascita di nuovi ceppi, più contagiosi e resistenti, potrebbe infatti mettere a rischio l'efficacia del vaccino. Mentre si spera che la nuova cura con anticorpi monoclonali possa dare un contributo alla lotta alle varianti Covid, arriva la conferma che quest'ultime sono più pericolose soprattutto per i giovani.
Varianti Covid, più pericolose per i giovani
Uno studio pubblicato su Eurosurveillance, la rivista scientifica del Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia, conferma che il rischio di ricovero in terapia intensiva associato alle varianti Covid è più alto per chi ha meno di 60 anni. Lo studio si basa sui dati di sette Paesi dell'Ue, Italia compresa, e si riveriscono alla variante inglese, sudafricana e brasiliana.
Varianti Covid, quali sono
Le varianti Covid prese in esame dallo studio Ue sono quella inglese, sudafricana e brasiliana, che sono le più diffuse nel Vecchio Continente. In Italia si sono registrati casi anche della variante nigeriana, isolata per la prima volta in Sicilia in un ragazzo di 16 anni ma con positivi accertati anche a Napoli e Brescia, ma quella che attualmente desta maggiore preoccupazione è quella indiana. Nell'ex colonia britannica i casi di positività al Covid-19 sono lettarlmente esplosi e ieri si è raggiunto il record di 3.689 morti in 24 ore. La variante indiana sarebbe anche arrivata mercoledì scorso in Italia e più precisamente a Roma tramite un volo Nuova Delhi-Fiumicino.