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Bike sharing: cumuli di bici rotte e abbandonate in Cina

Bike sharing, non solo aspetti positivi: cumuli di bici rotte e danneggiate sparsi per le megalopoli cinesi

Il bike sharing potrebbe rivelarsi un'abitudine non solo green. Lo dimostra la Cina, dove si calcola che, tra biciclette rotte, danneggiate e abbandonate, si debbano smaltire oltre 300mila tonnellate di ferraglia. Una quantità di metallo talmente grande che basterebbe per costruire cinque portaerei, secondo il calcolo reso noto dall’agenzia di stampa Xinhua.

Dopo il boom di registrazioni alle piattaforme urbane di bike sharing, nelle metropoli cinesi i fornitori hanno immesso sulle strade quasi 20 milioni di biciclette. 

Il problema, secondo il quotidiano The Atlantic, è che l’offerta ha superato di gran lunga la domanda e presto tutte queste biciclette sono rimaste ferme o sono state abbandonate in giro per le città.

Insomma, la Cina ha "sbagliato i calcoli" e ha sperato in una svolta green che non è arrivata in modo così massiccio. Il servizio ha avuto successo e continuerà ad averne, ma la Cina resta un Paese di autostrade e automobili: nel 2010 sono stati acquistati 13 milioni di auto, più che in Usa. Così la Cina è diventata il più grande mercato di automobili al mondo.