Borse, cinture e scarpe in pelle tirano ancora. Uno Spazio Lineapelle a Milano
La conceria tricolore inaugura il centro espositivo permanente della fiera mondiale più importante. Si parlerà di sostenibilità, dei distretti e di export.
La conceria italiana celebra oggi la sua assemblea annuale a Milano e inaugura lo Spazio Lineapelle, il centro espositivo permanente della fiera mondiale più importante dell’area pelle. Lo Spazio Lineapelle di Palazzo Gorani ospiterà mostre, eventi, incontri, che avranno come unico denominatore comune la promozione della pelle italiana e la diffusione della sua cultura e dei suoi valori.
Al centro della relazione di Gianni Russo, presidente di Unic, l’associazione che rappresenta e promuove le concerie italiane il tema della sostenibilità, il ruolo dei distretti, il mercato del lusso e l’innovazione. “Quest’anno abbiamo evidenziato con ancora maggior forza questa sorta di stella cometa per le nostre imprese. Di fatto è da decenni che, con crescente attenzione, abbiamo dato vita a uno sviluppo sostenibile. La qualità elevata del prodotto italiano non può prescindere da questo orientamento di fondo. Più di 200 milioni all’anno sono indirizzati verso progetti sostenibili”.
Come si declina in pratica questa attenzione?
“Assicuriamo alla clientela prodotti trasparenti, tracciabili. La sicurezza chimica e ambientale è un must per le aziende conciarie italiane. Più di metà del fatturato è realizzato da imprese certificate, la ricerca e l’innovazione mirata ci hanno permesso di ridurre notevolmente l’utilizzo di acqua, energia, prodotti chimici. Più di tre quarti dei rifiuti aziendali sono destinati a recupero”.
La pelle, insomma, come caso esemplare di attenzione sostenibile a 360 gradi? “L’imprenditoria del comparto ha un livello di consapevolezza mediamente molto elevato sull’esigenza di tutti, a cominciare dai consumatori, di trovare sul mercato prodotti di assoluta garanzia sotto questo profilo, oltre che caratterizzati da livelli qualitativi espressione di competenze distintive ineguagliate e ineguagliabili, quelle dei nostri professionisti e collaboratori. Ma c’è anche un altro aspetto spesso trascurato, quando si parla di sostenibilità”.
A che cosa si riferisce?
“La durata. Un prodotto in pelle è in controtendenza. La durabilità significa maggiore utilizzo, minore frenesia consumistica, ovvero ridotto impatto ambientale. È anche per sottolineare questi valori, di sostenibilità e di eccellenza, che abbiamo sponsorizzato il restauro della conceria negli scavi di Pompei. Dai millenni passati sono riemersi calzari e capi di abbigliamento in pelle. A dimostrazione di quanto possa essere resistente nel tempo un prodotto già pieno di tanti altri pregi, quello estetico innanzitutto. Nell’abbigliamento un capo in pelle è come un diamante nell’arte dei preziosi”.
E stamattina inaugurate il nuovo Spazio Lineapelle
“Già! Lo Spazio Lineapelle diverrà un centro espositivo permanente, in cui i visitatori potranno osservare da vicino come la pelle ispiri e risulti spesso determinante per le scelte creative della moda, del design, dello stesso automotive. La struttura insomma verrà valorizzata appieno per testimoniare del passato, ma, soprattutto, parlare del presente e del futuro della pelle made in Italy. Ospiterà mostre, eventi, incontri, che avranno come comune denominatore la promozione e la diffusione della cultura e del valore della pelle2.
A proposito di presente e futuro. Che “aria” tira per la pelle italiana?
“Direi che non ce la passiamo male! Anche nel 2017 la nostra produzione è cresciuta del 6,1%, l’export ha chiuso in rialzo, anche se solo dell’1%. Non a caso, il mercato ci sta osservando con attenzione. Proprio nel 2017 i fondi di private equity hanno cominciato ad investire su di noi. Prima in Veneto e poi in altre parti d’Italia. A ulteriore dimostrazione della solidità e della forza della nostra industria”.