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Campus Peroni, al via da domani i primi seminari formativi nelle università

Eduardo Cagnazzi

Formazione e innovazione sui due pilastri della qualità: la coltivazione sostenibile dell'orzo distico da birra e il malto 100% italiano, ingredienti principali

Formazione e innovazione. Entra nel vivo Campus Peroni, il progetto promosso da Birra Peroni, in collaborazione con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, con il coinvolgimento delle Università di Firenze, Teramo, Tuscia, Padova, Perugia e Salerno. A partire da domani 22 maggio prenderà infatti il via il primo ciclo di seminari negli atenei di Firenze, Teramo e Tuscia. Le giornate di studio -dal titolo “Campus Peroni: la filiera integrata dell’orzo e della birra in Italia”- saranno dedicate agli studenti dei Dipartimenti di Scienze agrarie delle tre Università, che avranno così la possibilità non solo di toccare con mano l’esperienza di successo di Birra Peroni e della sua filiera 100% italiana e approfondire, in linea con il curriculum di studio, temi, tecniche e modelli della coltivazione dell’orzo distico da birra, del mais nostrano, della gestione di una moderna azienda agricola. Ma non solo. Nel corso dei seminari saranno anche affrontati argomenti quali le evoluzioni e le prospettive per il miglioramento genetico dell’orzo distico da birra, le innovazioni nella gestione agronomica per la qualità e la sostenibilità ambientale, ma anche le tecnologie di trasformazione in malteria e le tecniche di precision farming per una produzione efficiente di orzo da birra.

“Attraverso Campus Peroni -dichiara Federico Sannella, direttore Relazioni esterne di Birra Peroni- l’esperienza maturata dalla filiera agricola di Birra Peroni diventa un patrimonio condiviso da trasmettere anzitutto alle nuove generazioni. In linea con l’identità stessa di Birra Peroni, radicata nella storia e nella tradizione, ma con una prospettiva sempre rivolta al futuro - Campus Peroni ha l’obiettivo di valorizzare, attraverso attività di formazione e ricerca, l’intera filiera nazionale, sostenendone il miglioramento continuo in un’ottica di tracciabilità e trasparenza nei confronti dei consumatori, ai quali vogliamo continuare ad offrire prodotti il cui grande valore deriva proprio dalla qualità delle materie prime utilizzate”.

“Le nuove sfide per il settore agricolo -sostiene Michele Pisante, professore di agronomia e coltivazioni erbacee all’Università degli Studi di Teramo- saranno sempre più correlate a produttività e sostenibilità dei sistemi colturali, notevolmente influenzate dai cambiamenti climatici. Pertanto, solo metodi innovativi di gestione per coltivare in modo più efficiente e sostenibile, consentiranno ai nuovi professionisti ed agli agricoltori di analizzare in tempo reale le condizioni meteorologiche, l’umidità del terreno, la presenza e localizzazione di infestanti, monitorare lo stato di salute della coltura e tante altre applicazioni specifiche, indispensabili per ogni filiera produttiva, fino a raggiungere il consumatore finale. Perché la crescente domanda di produzioni agricole di qualità, l'aumento della popolazione sempre più interconnessa, conseguentemente più virtuale, rappresentano alcune delle inesauribili leve su cui l’innovazione nell’agroalimentare nel nostro Paese muoverà i suoi passi, proiettandosi rapidamente nel contesto futuro, dall’elevato contenuto di informazioni e di servizi per ciascuna categoria di prodotto”.

I seminari si terranno mercoledì 22 maggio all’Università di Firenze, il giorno dopo all’Università di Teramo e venerdì all’Università della Tuscia. Tra i relatori, oltre a Michele Pisante, Luigi Cattivelli  del Crea, dai docenti Francesco Rossini e Roberto Ruggeri (Università della Tuscia) e da Simone Orlandini (Università di Firenze). Oltre a Sarnella, per Birra Peroni interverrà Fabio Scappaticci, responsabile Produzione e Qualità Malteria Saplo.