Costume

Fipe, per il brindisi di Capodanno vince il Made in Italy in due locali su tre

Eduardo Cagnazzi

In 5,6 milioni aspetteranno l'anno nuovo fuori le mura domestiche per una spesa tra 80 e 165 euro. Stimate in 1,6 milioni le bottiglie di bollicine stappate

Come sempre accade, saranno tanti gli italiani che scelgono di aspettare il nuovo anno fuori dalle mura domestiche. Quest’anno 5,6 milioni di clienti in oltre 78.000 ristoranti aperti per l’appuntamento della notte di San Silvestro. Questi ultimi in leggera diminuzione rispetto al 2018 (-1,3%).
Ottimismo tra gli operatori che, in ben tre casi su quattro, ritengono abbastanza probabile il tutto esaurito nel proprio locale. Nello specifico il 37,8% è assolutamente convinto che ci sarà il pienone, il 37,8% lo ritiene assai probabile e solo il 24,4% si dichiara scettico.
Per quanto riguarda la tipologia di offerta, otto ristoranti su dieci si concentrano sul cenone, gli altri su cenone e a seguire il veglione di mezzanotte. La spesa media per il primo caso sarà di 80 euro , che salgono a 105 per il secondo. Il giro di affari complessivo stimato ammonterà a 445 milioni di euro .
Inoltre, per la fine dell’anno si registra una grande attenzione da parte dei ristoratori verso i prodotti made in Italy . Infatti, su un totale di 1,6 milioni di bottiglie stappate, lo spumante italiano avrà l’esclusiva nel 64% dei locali. In circa un ristorante su quattro si potrà scegliere se festeggiare con bollicine nostrane o champagne e solo in poco più del 10% dei locali l’offerta si limiterà al famoso vino francese.
 

“La notte di San Silvestro è un appuntamento fondamentale per tanti ristoratori italiani. Anche quest’anno parliamo di numeri molto importanti per il nostro settore”, dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe. “Ci fa piacere constatare che cresce l’attenzione degli operatori nei confronti dei prodotti italiani. Ne è testimonianza il fatto che in due ristoranti su tre si punterà sull’ottimo spumante italiano. Si riscopre anche l’abbinamento tra spumante dolce e dessert, un ritorno a quel connubio che ha caratterizzato le feste di Natale di generazioni di italiani. Speriamo che questo dato sia di buon auspicio per il prossimo 2020”.