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Costume
Genitori separati inadempienti, in arrivo una pioggia di multe

La riforma del divorzio breve ha attratto nei mesi scorsi la quasi totalità dell’interesse mediatico facendo passare in sordina una novità destinata a rivoluzionare la gestione delle cause di separazione e divorzio. E, se tutte le attenzioni in questo momento sono focalizzate su unioni civili e stepchild adoption, tema molto caldo soprattutto in merito ai diritti delle coppie omosessuali, si rischia di perdere di vista alcuni cambiamenti relativi agli obblighi dei coniugi separati, che rischiano di diventare un salasso per chi non rispetta quanto stabilito dal Giudice.

puglisiLorenzo Puglisi, Presidente
e fondatore dell’associazione Familylegal

 

“Il nuovo articolo 614 bis del codice di procedura civile, infatti, così come novellato dalla L. 132 del 2015, prevede, in caso di inadempienze da parte di un ex coniuge, la possibilità per il Giudice di fissare l’ammontare di una sanzione che scatterà ogni qualvolta la violazione dovesse reiterarsi”, spiega l’avvocato Lorenzo Puglisi, Presidente e fondatore dell’associazione Familylegal, che si occupa appunto di diritto di famiglia e in particolare di separazioni e divorzi.

A quale obblighi si riferisce la norma? “Non si tratta di violazioni legate al mancato pagamento dell’assegno, bensì relative alla gestione dei minori. Ad esempio, l’ex marito riporta sempre a casa i figli con due ore di ritardo, il giudice può stabile una multa. L’ex moglie non vi consente di prelevare i figli nei giorni di vostra spettanza senza alcuna ragione fondata? Multa. L’ex marito preferisce andare in vacanza con la sua nuova compagna omettendo di portarsi dietro anche i figli? Multa”.

Il giudice determina l'ammontare della somma tenuto conto del valore della controversia, della natura della prestazione, del danno quantificato o prevedibile e di ogni altra circostanza utile. I casi di inadempimento più frequenti e per i quali si rischiano maggiormente le sanzioni? “La gestione dei figli non solo nella quotidianità, ma anche nella pianificazione dei weekend e delle vacanze. Troppo spesso si assiste a bagarre nelle aule di giustizia per temi come questi che riflettono l’assoluta non curanza per l’interesse reale dei figli e l’assenza, talvolta, di una responsabilità genitoriale. La riforma mira proprio ad arginare questa tendenza consentendo ai Giudici di calibrare la somma delle sanzioni anche alla luce del reddito del genitore inadempimente”, spiega Puglisi. Sebbene questa possibilità sia concreta e percorribile, l’istituto è ancora poco conosciuto anche fra avvocati, tanto che, a oggi, sono pochissime le richieste in tal senso inoltrate ai Tribunali. Si stima però che nel corso del 2016 le pratiche subiranno un incremento esponenziale, complice la situazione di precarietà economica in cui versa la stragrande maggioranza di separati.

Su circa  89.000 separazioni in Italia nel 2014 (dati Istat),  è il 35% - secondo i dati raccolti da FamilyLegal - a rendersi in qualche modo inadempiente già a partire dai primi sei mesi dalla separazione. Dal 2006, la legge che regolamenta l’affido condiviso prevede espressamente il diritto dei figli minorenni di condividere i periodi di festa con entrambi i genitori nell’ottica di rendere il meno dolorosa possibile la disgregazione familiare. Ciò nonostante, la legge, seppur ben strutturata, non è in grado di placare il vertiginoso aumento delle liti che si registra a partire alla seconda settimana di dicembre e si protrae fino allo scadere delle festività.

“Secondo i dati raccolti dal nostro osservatorio, si stima che il 40% delle richieste annuali di modifica dei provvedimenti di separazione già in essere si registri a cavallo tra dicembre e gennaio proprio per motivi legati alla gestione dei figli e nel 60% dei casi le coppie non riescono ad accordarsi sino all’ultimo, violando l’onere di definire il tutto entro la fine di settembre (mese che normalmente viene indicato come limite massimo per organizzarsi)”, puntualizza in merito Puglisi. I motivi sono molteplici: si va dai genitori inerti che nonostante la disponibilità economica non se la sentono di impegnare risorse per trascorrere del tempo con i figli, a quelli che preferiscono riposarsi in compagnia di nuovi compagni o compagne trascurando l’esigenza dei figli stessi.

“L’ ‘egoismo genitoriale’, tuttavia, non si ferma qui – prosegue Puglisi - se in passato, infatti, si è assistito all’uso indiscriminato di certificati medici di favore per impedire all’ex coniuge di portare con sé i bambini, si assiste, oggi, ad una tendenza ancor più deprimente per cui è il genitore stesso che si dà malato pur di essere esonerato dall’onere di portare i figli con sé in vacanza”. Ebbene, chi non rispetta i patti, rifiutandosi di accudire i figli nel periodo di vacanza eludendo di fatto quanto stabilito dal giudice, non solo commette un illecito civile, ma anche un reato, come ha precisato più volte anche la Corte di Cassazione. Per questo, a decorrere dall’epifania, si assiste ad un aumento del 30% delle denunce a seguito delle quali, almeno nel 50% dei casi, conseguono processi penali a carico di un genitore, magari anche a distanza di uno o due anni. 

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