Come trovare il lavoro perfetto? C'è il metodo giapponese Ikigaï
Ikigaï, il metodo giapponese che ti aiuta a trovare il lavoro perfetto
A Okinawa, in Giappone, i locali lo chiamano "ikigaï". E' un metodo, o meglio una filosofia di vita, che permette di trovare il lavoro ideale e di accedere alla felicità. Per trovarlo, bastano un quaderno, una penna e un po' di tempo libero per riflettere su se stessi.
Innanzitutto, fatevi delle domande. Vi sembra di fare un lavoro privo di significato? Avete messo una croce sulle vostre passioni e sui vostri talenti per paura di non riuscire a vivere di quelli? Vi sentite in una fase di stallo della vostra vita professionale? State tranquilli, innanazitutto. Sono davvero poche le persone che sono riuscite a trovare il giusto equilibrio nella loro vita lavorativa tra "ciò che piace", "ciò che fa sentire utili", "ciò in cui si è bravi", "ciò che fa sentire bene" e "ciò che permette di guadagnarsi da vivere".
La soluzione a questa equazione, però, esiste, quindi niente panico. Qui entra in scena l'ikigaï, ovvero la risposta alla famosa domanda: "Perché mi alzo al mattino e perché la mia vita vale la pena di essere vissuta?" Un concetto giapponese, che si traduce come "gioia di vivere" o "ragione d'essere" e che spiega l'eccezionale longevità degli abitanti dell'arcipelago di Okinawa, situato nel sud-ovest del Giappone.
Secondo Christie Vanbremeersch, autrice del libro "Trouver son Ikigaï - Vivre de ce qui nous passionne", ogni persona ha la sua "missione di vita", basta trovarla, come scrive Le Figaro. E questa missione è lì, al crocevia di quattro sentieri: ciò che ami fare, ciò di cui il mondo ha bisogno, ciò per cui puoi essere pagato e ciò che sei bravo a fare
Meditazione
Per trovare il proprio Ikigaï, bisogna tornare alla base: se stessi. "Dove sono?", "Cosa voglio?", "Come posso fare del bene servendo gli altri?", "A che cosa dico di sì, a cosa dico di no?". Ecco alcuni esempi di domande da porsi il più spesso possibile. Poiché richiedono una certa concentrazione, l'autore del libro consiglia di sperimentare ogni giorno uno o più rituali meditativi: camminare, meditare, correre, scrivere o fare giardinaggio.
Curiosità
Se non abbiamo una passione sfrenata in questo momentom significa che dobbiamo arrenderci a un lavoto qualsiasi? No. "Nell'assenza momentanea o duratura della passione, dobbiamo seguire il filo di ciò che ci rende curiosi", spiega Christie Vanbremeersch. Ovvero, chiedersi "Cosa mi sta intrigando in questo momento?". Se non viene in mente nulla, si può pensare a ciò che dà gioia: ogni notte, annota nel tuo quaderno tre momenti felici della tua giornata. "Leggendo questo quaderno, potresti essere in grado di trovare elementi che ritornano, attività, contesti, persone, che danno felicità". Un'altra tecnica, un po' più sgradevole ma molto efficace, è scrivere che cosa si invidia degli altri, specialmente quando si tratta di gelosie durature. Si è così liberi di prendere "in prestito" le passioni da queste persone e di lasciarsi ispirare.
Paura
Ponendosi obiettivi troppo alti, spesso si finisce per non essere in grado di raggiungerli, paralizzati dalla paura di non arrivare a destinazione. Meglio andare per piccoli step, allora, e dividere gli obiettivi in azioni più piccole. Inoltre, è meglio prepararsi a fallire più volte prima di riuscire a completare il proprio progetto e capire qual è il momento giusto prima di buttarsi.
Talenti
Prima di porsi domande sulla remunerazione, bisogna definire le cose in cui si è bravi, cioè le cose che si fanno facilmente e con piacere. Che qualità attribuisci a te stesso? Di quali sei più fiero e quali vuoi mantenere a tutti i costi? Per esempio, il senso dell'umorismo, l'umanità, l'audacia ...
Personalità
Infine, biosgna spingersi ad assumere la propria personalità. "Uno dei modi principali per perdere potere è vergognarsi del proprio stile e provare a cancellare le proprie peculiarità per adattarsi a un modello", afferma Christie Vanbremeersch. Impedendoci di fare ciò che ci dà gioia per paura del giudizio degli altri e cercando di omologarci alla media, non facciamo altro che diventare intercambiabili gli uni con gli altri. "A quel punto diventa difficile chiedere di essere pagati di più". Questo significa anche prendersi cura dei propri abiti e e del proprio atteggiamento. Ignoriamo la piccola voce nella nostra testa che dice "chi ti credi di essere?" e vestiamoci come se fossimo già la persona che vogliamo diventare. Meditiamo sull'abbigliamento ideale e non esitiamo ad aggiungere piccoli dettagli che segnano la nostra singolarità.
Soldi
Due strade sono possibili: o pensare a come fare soldi facendo quello di cui si è appassionati o avere un lavoro ben retribuito che permetta di vivere (o di integrare il reddito) e di costruire intanto un progetto che stia a cuore.
Amicizie
Per avere supporto, anche e soprattutto nei momenti di scoraggiamento che arriveranno, è importante circondarsi di persone pronte a sostenerci: un genitore, un coniuge, un amico, un insegnante... E' importante rinnovare o rafforzare il legame che si ha con loro, per godersi il loro incoraggiamento o magari anche per sfruttare le loro competenze (a condizione di non chiedere loro troppo sforzo o per troppo tempo). Infine, meglio fuggire dalle persone negative che danno consigli non richiesti, proiettando su di noi le proprie paure e, di fatto, non volendoci tanto bene...