Costume

Rimini, suggestioni invernali di una città d'arte da scoprire

Franca D.Scotti

Dalle memorie augustee a quelle felliniane, passando attraverso un sorprendente esempio di creatività nel design

Fellini, il Tempio malatestiano, Giotto e... un itinerario nella Rimini città d'arte

Una Rimini insolita, meno vacanziera e meno balneare di quanto immaginiamo secondo un classico stereotipo, ci accoglie nella sua dimensione invernale. E’ la Rimini del centro storico, di una stratificazione artistica e archeologica lunghissima, su  oltre 2 millenni. 
E’ la Rimini legata alle memorie felliniane, a cominciare dal nuovissimo originale Fellini Museum. 
È la Rimini del pittoresco borgo di San Giuliano, il borgo di pescatori a cui proprio Fellini pensava di  dedicare il suo celebre Amarcord.
Per scoprire questa Rimini insolita, un insolito punto di partenza.  È il Demo Design Emotion Hotel, un nuovo landmark cittadino. Da un’idea visionaria di Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality, dal  recupero di una pensione locale in disuso, è nato un hotel di design emozionale, progettato come showroom permanente  delle più interessanti  novità di settore.

Quattordici studi di architettura sono stati chiamati a ripensare in totale libertà gli spazi comuni e le suites, con il supporto delle migliori aziende di arredo e design. Ne è derivato un laboratorio creativo, vero hub di sperimentazione dell’hospitality, unico esempio in Italia,  che spazia dal Pop al Déco, dal sofisticato all’informale, dal romantico all’industrial, in cui il colore e le luci giocano un ruolo fondamentale.

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Carte da parati che evocano le opere liriche italiane, magic mirror, arredi retrò e attrezzature da palestra, tonalità accese e colori fuidi, materiali naturali e superfici tecnologiche. Strepitose le soluzioni esterne con balaustre in vetro colorato e una sorprendente parete in carta da parati per outdoor. Così il Demo Hotel diventa un messaggio forte non solo per la città, ma per tutto il settore alberghiero. E, grazie alla sua originalità, invita a soggiornare nella struttura per vivere  un’avventura emotiva ed esperienziale.

Partiamo dunque dal Demo Hotel, dai suoi colori, dal suo scoppio di sorprendente creatività, per andare  alla scoperta di una Rimini invernale.

Rimini, Corso Augusto e il centro storico

Non i viali del lungomare, non sdraio e ombrelloni sulla spiaggia assolata, ma il Corso Augusto centralissimo, che parte dal ponte di Tiberio, tuttora solido nelle sue arcate in pietra d’Istria e arriva all’arco di Augusto, un arco imponente legato al periodo aureo di pace inaugurato dal primo   imperatore.
Lungo il Corso boutique, vetrine, locali  animatissimi  che dimostrano ancora una volta la gioia di vivere tipicamente romagnola.

Il Corso  si allarga in piazze accoglienti, come la piazza caratterizzata dalla Fontana della Pigna, la  Vecchia Pescheria, il famoso Teatro Galli dell’Ottocento che fu inaugurato da Giuseppe Verdi, il Palazzo dell’Arengo medievale che vide l’arrivo del podestà Malatesta, grande dinastia di Rimini per generazioni.

Un’altra piazza invitante che allarga il Corso Augusto è quella dominata dalla Torre dell’orologio astronomico con i segni zodiacali, forse il luogo in cui Cesare, dopo aver attraversato il Rubicone, indicò alle sue truppe la via per Roma.

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Il Tempio malatestiano

A breve distanza da questa piazza il famoso Tempio malatestiano, capolavoro  di Leon Battista Alberti, che rinnova le linee gotiche con una chiara impronta rinascimentale, vero scrigno di tesori, da un  crocifisso di Giotto a un  affresco di Piero della Francesca.

Rimini dunque città d’arte, come d’altronde molte città della pianura padana al centro di assi  viari fondamentali nell’antichità. La sua importanza nel passato la dimostra anche l’ultima eccezionale scoperta archeologica, che risale a un ritrovamento fortuito di trent’anni fa. 

È la Casa del Chirurgo, aperta alle visite dal 2007, che ha rivelato un tesoretto imponente di strumenti chirurgici, oltre a un bellissimo pavimento museale. L’area archeologica si amplia poi  su un pavimento museale ancora più bello e importante, probabilmente di un palazzo di un altissimo funzionario imperiale legato alla corte di Ravenna, nel periodo in cui fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente.

Dall’antichità passiamo alla modernità più recente. 

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Fellini Museum a Rimini

E’ quella cinematografica dell’illustre cittadino riminese Federico Fellini, il nostro regista più famoso, e uno dei più famosi al mondo, quattro volte premio Oscar nella categoria del miglior film in lingua straniera (per La Strada,  Le notti di Cabiria,  8½ ,  Amarcord)  e vincitore del  prestigioso premio Oscar alla carriera.
Con la sua città natale  Fellini ebbe un rapporto ambiguo di amore e di distanziamento. 

Era un giovane provinciale proteso tra il sogno della grande città e la nostalgia della provincia, a cui tornava sempre, in cerca di ricordi, emozioni, personaggi. Sullo sfondo della vita e della filmografia di Fellini c’è sempre la città di partenza. Ma a Rimini non girò  mai una scena, pur mettendola al centro di tanti capolavori. 

Museo Fellini ph. Lorenzo Burlando giulietta 2Museo Fellini ph. Lorenzo Burlando giulietta
 

Oggi Rimini gli dedica il suggestivo Fellini Museum, ospitato a Castel Sismondo, ricco di documenti, fotografie, video, poster, costumi, il materiale del Fondo Nino Rota,  tanti disegni di Fellini stesso, che, non dimentichiamolo, era nato come disegnatore di giornali satirici.

L’universo felliniano rivive oggi su tre poli, il Museo di Castel Sismondo, il Palazzo Valloni, dove a piano terra ha sede il mitico cinema Fulgor e una grande area urbana, una vera e propria Piazza dei Sogni, che, attraverso un percorso di installazioni e scenografie felliniane, fa  da ‘fil rouge’ tra questi due edifici.

L’itinerario riminese e insieme felliniano si può concludere piacevolmente con una  passeggiata a zonzo fra le casette colorate e pittoresche di San Giuliano, il borgo di pescatori che conserva l’anima autentica della Rimini adriatica.

Qui abitavano barcaioli, pescatori, birocciai e carrettieri, persone  semplici e spontanee che il giovane Fellini  osservava con curiosità nelle loro  manifestazioni più popolari, rimaste nel nostro immaginario  attraverso i fotogrammi di Amarcord e,  da qualche anno,  anche nei divertenti murales che animano le vie del borgo. 

RIMINI BORGO SAN GULIANO IMG 3082RIMINI BORGO SAN GULIANO