Costume
Rohani e le statue censurate, l'ironia del web: LE FOTO PIU' BELLE
Mentre i media internazionali condannano l'Italia e i nostri politici litigano in cerca di un "colpevole", i social si scatenano con facili ironie sui nudi velati in Campidoglio per non urtare la suscettibilità' del presidente iraniano Hassan Rohani. Dalle statue in versione hot per un'ipotetica visita di Putin al bidet di casa coperto per non ferire le abitudini degli inglesi... Fotomontaggi e battute danno spazio all'ironia e alla creatività degli italiani. Nel mirino della satira nostrana finisce soprattutto il premier Matteo Renzi.
LA STAMPA INTERNAZIONALE - Dura la condanna dei media stranieri. Vergogna, una cosa ridicola, imbarazzante. Oppure un calcolo opportunista. La stampa internazionale boccia senza mezzi termini la decisione italiana di risparmiare al presidente iraniano Rohani e alla sua delegazione la vista delle nude statue dei Musei Capitolini di Roma. Risultato? Delle statue col burka, come ha titolato ironicamente il Foglio. Tra i titoli più espliciti quello della tedesca BILD che parla senza mezzi termini di "vergogna di Roma". Per il quotidiano spagnolo EL PAIS "Roma copre le sue statue nude per non turbare la delegazione iraniana". Il francese le Monde titola "Nascondiamo queste statue" e cita i "contratti per oltre 17 miliardi di euro" in ballo tra Roma e Teheran.
LA POLITICA ITALIANA - Nel mondo politico la bufera non si placa. Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha tenuto a precisare che ne' lui ne' il premier Renzi erano stati informati della scelta di coprire le statue. Franceschini ha definito "incomprensibile" la scelta, e ha sottolineato che "ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro la sensibilita' di un ospite straniero cosi' importante". Il Campidoglio ha assicurato di non aver avuto nessun ruolo nella vicenda, mentre Palazzo Chigi, attraverso il segretario generale Paolo Aquilanti, ha avviato un'indagine interna per poter accertare le responsabilita' e fornire con la massima sollecitudine tutti i chiarimenti necessari relativi all'organizzazione della visita in Campidoglio del leader iraniano.
Molto duro il commento dell'ex sindaco di Roma ed ex sindaco dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, secondo cui le statue del Campidoglio 'coperte' per il passaggio di Rohani sono un episodio "di una gravita' colossale, una profanazione della cultura, una pazzia totale e un sacrilegio culturale". "Me ne sono accertato - ha detto Rutelli, ospite del programma di Rai Radio2 'Un giorno da pecora' - La responsabilita' non e' ne' di Renzi, ne' di Franceschini. C'e' stato una specie di cortocircuito folle di qualche burocrazia protocollare diplomatica. Bisogna trovare il responsabile che deve risponderne. Bastava farlo passare da un'altra parte, ma non si puo' cancellare una storia".
Invece l'episodio, a giudizio di Rutelli, "finira' sulle guide turistiche e sugli annali del Campidoglio: non era mai accaduta una cosa simile. Il Campidoglio ha una simbolicita' universale, e' un simbolo della liberta' democratica". Il presidente della regione Toscana ha affidato a Facebook la sua indignazione. "Per piacere scopriamo quelle statue se amiamo il prossimo come noi stessi" - ha scritto sul suo profilo Enrico Rossi -. "Oscurare i nudi scandalosi non e' una novita'.
Dopo la Controriforma si decise di oscurare i seni del Giudizio Universale di Michelangelo, si misero le camice di Bronzo ai marmi di Bernini. Oggi per la visita della delegazione iraniana in Italia la storia si ripete". " E' una vergogna preventiva sbagliata - ha concluso il governatore toscano - che offende anzitutto le nostre radici. Non e' celando la nostra cultura e la nostra liberta' che contribuiamo al dialogo e alla convivenza. La vera ospitalita' non e' nascondere le nostre abitudini ma andarne fieri e orgogliosi".
Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, "Chi ha preso questa decisione deve essere immediatamente licenziato, per i gravi danni all'onore e all'immagine di Roma e dell'intera Italia, e per la figuraccia cagionata al paese a livello mondiale. Presentiamo oggi stesso un esposto alla Corte dei Conti - ha proseguito Rienzi - perche' le spese relative alla copertura delle statue siano sottratte alla collettivita' e addebitate direttamente a chi ha preso tale folle decisione, che deve risponderne in prima persona".
C'e' chi ha detto che la vicenda abbia creato qualche imbarazzo anche al diretto interessato, cioe' il presidente Rouhani, che ha scelto di minimizzare la polemica come "una questione da giornalisti". Rohani ha affermato di non aver chiesto nulla e di "non aver avuto alcun contatto al riguardo" con l'Italia. Poi ha aggiunto: "Gli italiani sono un popolo molto ospitale, che fa di tutto per mettere a propro agio i suoi ospiti. E lo ringraziamo".
Intanto lo stesso Rohani, dopo aver incontrato la stampa di buon mattino e una 'puntata' al Colosseo, e' ripartito alla volta della Francia, seconda tappa del suo debutto europeo. Si lascia alle spalle la firma di 14 contratti, per un valore di oltre 17 miliardi di euro, e l'assicurazione di voler giocare un ruolo di primo piano a favore della stabilita' regionale. "L'Iran e' contro il terrorismo e si adopera a tutto campo per contrastarlo", assicura, "e siamo pronti a collaborare". Aggiunge che l'Iran combatte "al-Qaeda, Daesh", cita persino Boko Haram. "E a chi ci chiede aiuto, noi glielo diamo".