Costume

Salvini influencer della politica? Agli italiani il suo attivismo social piace

Anche Salvini è a modo suo un "influencer", ma non per pubblicizzare come "una Ferragni qualsiasi" questo o quel prodotto

di Vincenzo Caccioppoli

 

Quante polemiche e quanti discorsi inutili dei grandi giornali e dei cosiddetti maitre  a penser, in merito al grande attivismo di Salvini sui social. E’ davvero singolare quanto questi soldoni  cerchino in tutte le maniere qualche appiglio per criticare quello che appare come il più serio ed autorevole nemico dell’ Italia dello status quo, dell’ Italietta della prima e della seconda repubblica, di quella Italia, che parafrasando Giorgetti, sicuramente all’ italiano medio non piace. Fiumi di parole su chi saluta, su cosa mangia, su come vive e sopratutto sul fatto che, perfettamente al passo coi tempi, utilizzi molto i social. Da sempre si criticano i politici per il loro vezzo di sfoderare le loro macchine blu o per l utilizzo delle scorte( anche da utilizzare come facchini nelle gite domenicali all IKEA )per i benefici di cui godono e di cui abusano, per i locali alla moda che frequentano come i vip, o per le tribune d’ onore degli stadi, che affollano bellamente durante le partite di cartello. E quando finalmente un politico di primo piano si comporta invece come qualsiasi normale cittadino,  ecco subito la levata di scudi dei soliti benpensanti a criticarlo perche magari si fa qualche selfie di troppo, oppure addirittura perché posta quello che mangia su Instagram o su Facebook o perché come Trump abusa di Twitter per le sue esternazioni ( mentre quando lo faceva Renzi, tutti zitti). Ecco che arriva l’ accusa, francamente un po’ ridicola, di voler giocare all influencer, perché citandoli, farebbe pubblicità a qualche brand.

Francamente pensare a Salvini come testimonial, pare davvero difficile da immaginare. Con tutto il rispetto per la persona, non ha nemmeno il phisic di role e non pare proprio adatto a nessun tipo di pubblicità, né diretta ne indiretta, se non a quella della sua incrollabile fiducia nel voler cambiare lo stato delle cose, a modo suo certo, che può essere condivisibile o meno, ma quello è il suo fine è tutto quello che lui posta è solo una semplice cornice che serve solo a farlo sentire vicino alla sua gente, niente di più e niente di meno. Salvini e’, infatti, così come lo si vede in televisione quando parla di politica e di questioni importanti come quando è a casa a mangiare due bucatini all’ amatriciana. Non frequenta i locali alla moda o i ristoranti stellati, non si vesta con in grisaglia, non è circondato da uno stuolo di questanti, come molti politici della prima e della seconda repubblica e l’ unico salotto che lui ama frequentare pare essere, proprio osservando i suoi post, quello di casa sua. Certo, abusando di un bruttissimo termine che oggi va tanto di moda, anche Salvini e’ a modo suo un “influencer” ma non per pubblicizzare come “ una Ferragni qualsiasi” questo o quel prodotto, ma solo per rappresentare il fatto che anche lui, malgrado il ruolo che occupa, è rimasto una persona normale, magari un primus inter pares, ma non per questo ha perso la sua caratterizzazione di uomo del popolo,che proprio grazie allo strumento dei social può essere amplificato e promosso. D’ altra parte,  si definisce influencer una qualsiasi figura che esercita influenza in virtù della propria visibilità e reputazione, su un determinato pubblico. 

Forse non azzardiamo a dire che il nostro in questo modo cerca di riavvicinare le persone alla politica, in un momento di particolare distacco, stimolando il loro essere partecipi alla vita pubblica e privata del personaggio. A lui non interessa certo fare pubblicità a questo o a quel marchio (Sempre comunque italianissimi ), ma solo fare pubblicità ad un diverso modo di intendere la politica. Salvini vuole con il suo iperattivismo social, avvicinare la gente alle istituzioni. Usa il mezzo per mostrarsi per quello che è, appunto una persona normale a cui il ruolo di responsabilità non ha tolto quella spontaneità, che da sempre lo contraddistingue. Lui, infatti, è fatto così come appare in ogni sua manifestazione pubblica o privata. L’ importante ruolo istituzionale ricoperto  non lo ha cambiato di una virgola,  anzi forse proprio per il fatto di ricoprire un un ruolo di potere, anziché allontanarlo dalla gente, ha contribuito ad avvicinarlo ancora di più al suo popolo. Quello che i suoi tanti detrattori non capiscono è che proprio questo suo atteggiamento piace così tanto. La gente lo sente vicino, come l’ uomo della porta accanto. Non è qualunquismo, non è populismo,  ma pare davvero solo e semplice spontaneità. Non esiste nessuna strategia particolare di marketing digitale, se non la capacità del suo bravissimo staff della comunicazione, di utilizzare i social per amplificare, nel migliore dei modi, questo stile di vita, che equipara pubblico e privato. Non esistono più barriere ne’ steccati: il re è nudo, qualcuno potrebbe arguire. Ecco perché continuare a criticarlo e ad accusarlo, invece di indebolirlo agli occhi del suo popolo, ha proprio l’ effetto contrario. Nessuno meglio di lui questo lo sa. Ed è per questo che, ne siamo certi, ogni critica sul suo modo di rapportarsi con la gente per lui e’  come una medaglia da appuntarsi alla petto.

 

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